Questo venerdì 23 settembre si è svolto presso la CISL di Bologna un dibattito dal titolo "Referendum costituzionale, le ragioni della consapevolezza", a cui hanno partecipato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, membro del Pd, e il presidente regionale di Confindustria Maurizio Marchesini. Un dibattito tutto improntato a sostegno delle ragioni del Sì al referendum costituzionale che si terrà fra poco più di due mesi.

"Se al referendum vince il No e non facciamo regole più semplici temo l'avanzata dell'estrema destra"

Ecco le principali argomentazioni usate dal governatore PD Bonaccini durante il dibattito: "Abbiamo bisogno di un assetto istituzionale più snello, capace di dare risposte rapide agli stimoli esterni. Non è una battaglia per Renzi o contro Renzi, il Premier non c'entra nulla. Qui stiamo parlando del futuro del Paese, che va ben oltre chi lo guida o al colore politico del Governo in questo momento: si tratta di una riforma determinante. Temo che possa accadere ciò che successe negli anni Trenta, quando dopo una grande crisi economica, ma questa è addirittura peggiore, avanzarono il fascismo e poi il nazismo. Non voglio spaventare nessuno, ma se guardo le leggi che vengono approvate in alcuni paesi europei e l'ascesa di certe forze di estrema destra io mi preoccupo. Se al referendum vincerà il No e se quindi non riusciremo a mettere mano a regole più semplici e a una politica meno costosa non vorrei che qualcuno cavalcasse questi stessi temi per fare altro. Per la storia politica da cui provengo, vorrei ricordare che da ormai trenta anni facciamo campagna a favore del superamento del bicameralismo perfetto. Per questo è surreale ad esempio ciò che Massimo D'Alema sta dicendo in queste ultime settimane."

Il presidente di Confindustria Emilia Romagna, Maurizio Marchesini, ha aggiunto: "Questa riforma costituzionale ha assunto caratteri eccessivamente politici e non si è entrati abbastanza nel merito e nella profondità di quello che essa vuol dire realmente.

Spero che queste prossime settimane siano incentrate invece sullo spiegare bene ai cittadini per cosa voteranno. Noi industriali siamo schierati a favore del Sì perché c'è bisogno di un'Italia più efficiente".