Area di scontro nel centrodestra, dove Silvio Berlusconi ha attaccato il coordinatore di Forza Italia, Stefano Parisi, per i suoi rapporti non buoni con Matteo Salvini, segretario della Lega Nord. Il tema è quello che da anni affligge il centrodestra, la ricerca di una figura che possa prendere la leadership diventando di fatto il successore dell'ex presidente del Consiglio Berlusconi.

Durante un'intervista all'emittente Radio Anch'io, Berlusconi ha difatti scaricato Parisi, a cui aveva dato il mandato di riorganizzare il partito: "Sta cercando di avere un ruolo all'interno del centrodestra ma avendo questa situazione di contrasto con Salvini credo che questo ruolo non possa averlo".

Chiaro il messaggio dell'ex premier, il cui obiettivo resta quello di andare alle prossime elezioni con un centrodestra unito nell'asse Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia.

Parisi controbatte: 'Con Salvini si perde'

La replica di Stefano Parisi non si è fatta aspettare. Intervistato da Bruno Vespa durante la trasmissione "Porta a Porta", il candidato sindaco a Milano 2016 ha chiarito la sua posizione: "Io non credo che Berlusconi voglia essere guidato da Salvini, per questo io non faccio nessun passo indietro, mi sono assunto la responsabilità di ricostruire un'area Politica che ha bisogno di rappresentanza, che non crede alle ruspe, che non pensa che il problema dell'immigrazione si risolva bucando i gommoni.

Serve una politica estera e una politica comune europea, perché questi sono problemi seri che non si risolvono uscendo dall'Europa".

Duro poi l'affondo sull'eventualità che sia Salvini a guidare il centrodestra: "Se Berlusconi vuole che il leader della coalizione del centrodestra sia Salvini, con il suo programma di uscire dall'euro e delle ruspe, può stare con Salvini e il centrodestra perde le elezioni".

Infine Parisi ha rilanciato quello che è il lavoro che sta svolgendo nel riorganizzare Forza Italia con i tanti incontri a contatto con gli elettori di centrodestra: "L'Italia non è Lepenista, non usa quei linguaggi, il popolo che io sto ascoltando vuole cambiare, vuole mandare via la sinistra, le imprese vogliono liberarsi della burocrazia. Dobbiamo costruire un'alternativa seria a Renzi, rimettere in moto un programma serio perché le coalizioni si fanno sui programmi, non attaccate sulle scotch, altrimenti succede come a Padova".