In occasione dell'assemblea "Il grano di sale e quello di senape", svoltasi alla Casa dell'Architettura a Roma, Blasting News ha intervistato in esclusiva Franco Giordano, storico dirigente della sinistra italiana, deputato per tre legislature di Rifondazione Comunista di cui è stato anche segretario nazionale dal 2006 al 2008 e in seguito fra i fondatori di SEL. Ecco cosa ci ha detto.

'Serve una sinistra di governo che non sia minoritaria o testimoniale, ma neppure integrata nel renzismo'

Giordano, oggi in Italia la sinistra è di fatto all'anno zero, come può risollevarsi?

"Siamo in una condizione estremamente difficile per gli errori della sinistra, non certo per un destino cinico e baro. Io penso che occorre ricostruire un'idea di fondo su cui rifondare la sinistra. Fra le due guerre ci fu il keynesismo che rappresentò un potenziale programmatico molto importante e significativo che fece le fortune sia della sinistra radicale che di quella moderata. Oggi al contrario io penso che dovremmo rifondare una teoria politica e fondare un popolo e una comunità. Se diamo uno sguardo all'Europa troviamo qualcosa di incredibile, ovvero che una persona di sinistra pur di fermare la xenofobia e il razzismo rischia di dover votare la Merkel contro i fascisti, o Fillon contro la Lepen oppure in Italia Renzi, che pure guarda a destra, contro i populismi di vario genere.

Questo è il nodo e il problema. Dobbiamo renderci conto che se la sinistra scompare in Europa è proprio laddove è stata immaginata e fondata, perciò dobbiamo costruire una grande sinistra di governo, mettendo da parte le velleità iper-settarie, minoritarie e testimoniali oppure le integrazioni nel liberismo di Governo come quello renziano".

'Alleanza con il PD è possibile se vengono risolti alcuni nodi programmatici'

A suo avviso, in previsione delle elezioni politiche, c'è la possibilità per la sinistra di allearsi con il Partito Democratico?

"Il punto è vedere alcuni nodi programmatici di fondo, ad esempio sulle politiche sociali. Io ad esempio penso che bisogna cambiare radicalmente il Jobs Act come chiede il sindacato, definire una politica di espansione ambientalista compatibile, reinventare concretamente una fascinazione programmatica per tanti giovani e combattere il populismo sia di governo che di opposizione".