La vittoria del NO al referendum ha portato alle dimissioni del presidente del consiglio Matteo Renzi. Un sondaggio svolto fra la popolazione, dopo queste ultime vicende, ha mostrato che il ritiro anticipato del premier gli ha attribuito un aumento di fiducia, da parte degli italiani, di due punti rispetto alla scorsa settimana. Inoltre, nel caso in cui l’ex presidente decidesse di istituire un nuovo partito di Centro-sinistra, un italiano su tre, dopo esser stato intervistato, ha affermato che voterebbe per lui. I vincitori Beppe Grillo e Luigi Di Maio invece, con sorpresa e sgomento, hanno perso tre punti il primo e un punto il secondo.
Dopo gli avvenimenti la fiducia su Matteo Salvini è invariata rispetto a prima. Silvio Berlusconi, dal referendum, ha acquisito due punti nel post-referendum anche se, a differenza degli altri partiti, è al di sotto perchè ha un livello di gradimento notevolmente inferiore.
Secondo l'opinione pubblica è il movimento Cinque Stelle assieme a lega Nord, Forza Italia e Partito democratico a raggiungere il proprio obiettivo con il referendum. Il Pd è l’unico partito sconfitto.
La formazione di un nuovo governo
Adesso, il presidente della repubblica Sergio Mattarella, dovrà decidere a chi assegnare il compito di istituire il nuovo governo. Per il momento, il favorito alla carica, sembra esser il presidente del senato Pietro Grasso (16 %).
Poi, tra i possibili, vi è anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan (16%). Nonostante il ritiro anticipato, il nome di Matteo Renzi è sempre presente (14%). Per quanto riguarda il partito del centro destra, viene preso in considerazione il leader della lega nord Matteo Salvini (11%). Per il Cinque Stelle è Luigi di Maio (11%).
Tra gli elettori, vi sono quelli del movimento Cinque Stelle e della Lega Nord che vorrebbero andare nei prossimi mesi alle urne mentre, quelli del Centrosinistra, vorrebbero che si continuasse con l'attuale legislatura fino al 2018. Adesso si può solamente aspettare e vedere quale tra i candidati verrà scelto e se avrà la capacità di risolvere gli evidenti problemi nazionali.