Vittorio Sgarbi ha annunciato pubblicamente di voler tornare in politica, e lo ha fatto lanciando il suo nuovo movimento, chiamato 'Rinascimento'. Un movimento che non si autodefinisce come "politico" ma piuttosto come "civile" e che ha già un simbolo, ritraente le due mani di Michelangelo della "Creazione di Adamo" sulla Cappella Sistina, e le parole "Rinascimento" e "Vittorio Sgarbi".

Inoltre c'è anche uno slogan: "Innalzare gli italiani alla bellezza".

Vittorio Sgarbi pronto a candidarsi: ecco il suo nuovo movimento 'Rinascimento'

Il noto critico d'Arte ha parlato di questa sua nuova esperienza politica in diverse trasmissioni Tv negli ultimi giorni.

In occasione de "L'aria che tira" su La7 del 16 gennaio ha detto: "E' un movimento civile, che potrà avere numerose adesioni. Qual è la vocazione dell'Italia se non la bellezza? Non c'è luogo del mondo che abbia dato tanta bellezza nell'arte e nei monumenti come l'Italia, eppure diamo alla cultura lo 0,2% del Bilancio contro l'1,5% della Francia.

Rinascimento è rimettere le cose in ordine".

Mentre in "Otto e mezzo", sempre su La7, del 17 gennaio Sgarbi ha detto: "Non siamo un movimento politico, ma culturale e civile. Nell'ordine delle possibilità che indica un sistema elettorale proporzionale, ho tutta l'intenzione di candidarmi. Certo, non mi candiderei volentieri in coalizione con qualcuno solo perché è imposto dalle forzature del Mattarellum che impone di stare da una parte o da un altra. Ognuno stia dalla propria parte, illustrando le sue carte, suoi progetti e le sue passioni. Manca un progetto su che cosa deve essere l'Italia del futuro". Poi parlando di economia ha detto: "La Brexit? L'Italia ci guadagnerebbe se uscisse pure lei. Tornare alla moneta nazionale o comunque affiancarla all'Euro per verificare le quantità di ruberie che ci sono state in questi anni e che hanno danneggiato le persone più povere. Ci sono stati dei grandi ladri che hanno inciso sulle spese quotidiane dei cittadini".

Ricordiamo che Vittorio Sgarbi non è nuovo alla politica: è stato deputato per quattro legislature, fra il 1992 e il 2006, ha ricoperto il ruolo di sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali fra il 2001 e il 2002 e più di recente è stato sindaco della cittadina siciliana di Salemi fra il 2008 e il 2012.