La morte di Dj Fabo riporta alla ribalta la spinosa questione etica che racchiude la parola eutanasia, un reato punito dalla legge italiana. Il no secco della Chiesa alla morte volontaria in ogni sua forma, dall’aborto al suicidio (assistito o no), è sostenuto fermamente anche dal Presidente del Club Santa Chiara, Marco Palmisano, che proprio oggi ha condannato senza se e senza ma l’azione del radicale Marco Cappato, reo di avere strumentalizzato la triste vicenda.
“L'iniziativa dei radicali - dice Palmisano - pesca in una cultura di morte che col pretesto di favorire finte libertà personali, viene meno al sacro principio della inviolabilità della vita dal suo concepimento fino alla morte.
Un conto è essere liberi e un conto essere padroni, mentre l’esperienza della vita insegna a chiunque abbia ancora un po’ di ragionevole buon senso che della propria vita nessuno è padrone”.
Eutanasia, pro e contro arrivano in Parlamento
A sostegno della propria posizione anti-radicali Marco Palmisano ha dato il via a una campagna di raccolta firme sulla piattaforma www.clubsantachiara.com da presentare al Parlamento per interrompere il finanziamento pubblico erogato ormai da 15 anni a favore di Radio Radicale, che ammonta a più di 7 milioni di euro all'anno.
Dal canto loro Riccardo Magi, Michele Capano e Antonella Soldo - rispettivamente segretario, tesoriere e presidente di Radicali Italiani - auspicano che il caso Fabo venga portato in Parlamento affinché approvi in tempi rapidi la migliore legge possibile sul testamento biologico e apra al più presto la discussione sulla proposta di legge popolare per la legalizzazione dell’eutanasia che Radicali Italiani, insieme all’Associazione Coscioni, ha depositato nel 2013 con le firme di quasi 70mila cittadini.
In attesa che si faccia chiarezza su un tema così delicato, le ultime parole di Fabiano Antoniani hanno fatto il giro della rete: "sono una lezione a un Parlamento irresponsabile e, al tempo stesso, un appello a non smettere di lottare perché anche in Italia i cittadini siano liberi di scegliere".