Il presidente USA Donald Trump ha provocato quasi un incidente diplomatico con la Svezia: nel corso di un comizio stile campagna elettorale a Melbourne. Venerdì scorso il tycoon ha riferito di un presunto attacco terroristico alla Svezia, attacco che invece non è mai avvenuto. Probabilmente Trump ha fatto confusione con la città di Sehwan, in Pakistan, che ha subito un attacco kamikaze lo stesso venerdì scorso, attacco in cui hanno trovato la morte 85 persone. Il presidente si è difeso dicendo di aver visto un reportage trasmesso da Fox News sugli immigrati nel paese scandivavo e di aver riferito dei fatti inerenti a quel problema, e cioè alle violenze dei rifugiati in Svezia, asserendo di aver parlato della Svezia collegandola a quel servizio.
Il documentario faceva riferimento all'aumento delle violenze sessuali e all'uso di armi in Svezia dall'inizio della politica "porte aperte" ai rifugiati.
Trump era in Florida in un incontro con i suoi sostenitori quando ha iniziato un discorso sugli attentati e sulla sicurezza dei confini. Ha collegato l'immigrazione agli attentati, citando i più recenti fatti di Bruxelles, Nizza e Parigi. Infine ha aggiunto l'aneddoto svedese raccontando di un evento accaduto la sera prima in Svezia, collegato ai problemi delle altre città nominate, ma in realtà il giorno precedente non era accaduto nulla nel paese scandinavo. Stoccolma è rimasta perplessa dalle affermazioni di Trump: inizialmente la "bufala" ha invaso i social in maniera ironica ma in serata il fatto ha preso una piega seria e l'ambasciata svedese ha chiesto spiegazioni a Washington, che dovrebbe dar loro a breve una risposta.
Trump e la sicurezza
Il presidente USA continua a lavorare al suo programma di espulsioni forzando la stretta sugli immigrati clandestini, mentre la sua lotta con la stampa non ha fine. I media sono stati chiamati "nemici degli americani" e le sue parole stanno provocando enormi spaccature anche tra i suoi collaboratori. I media, a loro volta, definiscono Trump un dittatore e prendono le distanze dal presidente.