Dopo la sconfitta nel Referendum del 4 Dicembre e le sue dimissioni da Presidente del Consiglio Renzi ha studiato a lungo la strategia per riconquistare il pieno controllo del suo Partito e potersi presentare rafforzato alle prossime elezioni politiche.
Le ultime settimane sono state scandite da continui attacchi della minoranza ed hanno portato lo scontro interno ad un livello senza precedenti.
La direzione del Partito ha approvato ieri la mozione di Renzi e dei suoi: si va al Congresso.
Renzi accelera: congresso velocemente e primarie per riprendersi il PD
Secondo la road map tracciata dall'ex Presidente del Consiglio si arriverebbe entro aprile all'assise del Partito per poi organizzare le primarie con iscritti e simpatizzanti a maggio ed incoronare il nuovo Segretario.
Renzi e i suoi hanno ormai capito che non sarà facile arrivare a nuove elezioni a giugno, vogliono quindi tenere ottimi rapporti col Premier e vincere la battaglia del Partito per poter votare in autunno con una leadership nuovamente legittimata.
Renzi e i suoi sfidanti ecco le correnti nel PD
Il primo passaggio del percorso sarà l'assemblea nazionale del prossimo fine settimana, dalla quale emergeranno sempre più chiaramente le varie posizioni.
Accanto a Renzi ci saranno i fedelissimi guidati da Lotti e Boschi, le componenti che fanno riferimento al Ministro Del Rio, al Ministro Martina, al Presidente del Partito Orfini e soprattutto il correntone di AreaDem guidato da Fassino e Franceschini.
La minoranza interna, ispirata anche dalla voce critica di D'Alema, raccoglie Bersani e i suoi guidati da Speranza, il Governatore della Puglia Emiliano e quello della Toscana Rossi.
Il Ministro della Giustizia Orlando , fino a ieri accanto a Renzi, non ha votato la mozione del Segretario e sembra volersi ritagliare un ruolo di mediatore tra la maggioranza e la minoranza di sinistra.
Ad oggi è difficile prevedere se le varie anime della minoranza riusciranno ad individuare una strategia unitaria e contrapporre a Renzi un unico candidato.
Non è del tutto scongiurato il rischio di #scissione del Partito, in molti nella minoranza credono che in un Pd nuovamente guidato da Renzi per loro non ci sarebbe più spazio.
Scontro aperto e battaglia appena iniziata insomma in un partito che nonostante polemiche ed incertezze rimane nei sondaggi il più quotato.
Nel frattempo si muovono anche le varie anime della sinistra esterna al PD che intendono essere protagoniste in una riedizione del centrosinistra.