Non si tratta solo di un voto di protesta: i risultati svelano una nuova era politica in Italia. Luigi Di Maio parla di “Terza Repubblica”. Così come riporta stamane il giornale di Marco Travaglio, molti nomi illustri esponenti di sinistra rimangono definitivamente fuori dalla vita parlamentare per i prossimi cinque anni. Si sta assistendo a una vera e propria decapitazione della leadership politica del centro sinistra.

Che ne è rimasto quindi della sinistra in Italia? Questa è la domanda che molti osservatori, anche stranieri, oggi si pongono.

Ma il vero quesito dovrebbe essere un altro: perché questa emorragia di consensi per il centro sinistra? Ma vediamo chi rimarrà fuori dalla XVIII legislatura.

I nomi illustri di sinistra rimasti fuori dalla XVIII Legislatura

Per il Pd la sconfitta elettorale è stata netta, tanto che più del 50% degli esponenti Dem che occupavano i posti di governo sono stati sconfitti nei collegi uninominali e pertanto rimarranno fuori dai due rami parlamentari per il prossimo quinquennio. I nomi più illustri del Pd? Marco Minniti (ministro dell’Interno), Dario Franceschini (ministro dei Beni culturali), Valeria Fedeli (ministro della Pubblica Istruzione), Roberta Pinotti (ministro della Difesa) e Claudio De Vincenti (ministro per il Mezzogiorno).

Una schiacciante debacle anche per “Liberi e Uguali”, il neo partito politico di Pietro Grasso, il quale ha visto letteralmente frantumarsi le aspettative di illustri personaggi che sinora hanno rappresentato, dagli scranni più alti, le istituzioni italiane. Rimarrà fuori Laura Boldrini (presidente della Camera dei Deputati).

Anche Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema, noti esponenti storici di una sinistra oramai inesorabilmente dimenticata, non potranno accomodarsi tra le poltrone, nei prossimi cinque anni, dei due rami parlamentari.

Chi si è salvato nel Pd

Per il Pd, questi i nominativi dei “Vip” politici che, invece, faranno parte della prossima legislatura: oltre a Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, Beatrice Lorenzin (ministra della Salute), Graziano Del Rio (ministro delle Infrastrutture e dei trasporti), Pier Carlo Padoan (ministro dell’Economia), Luca Lotti (ministro dello Sport), Maria Elena Boschi (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri).

Fra gli schieramenti alleati del PD rimane dentro Emma Bonino, leader di +Europa.

La “grande vittoria” del M5S e Di Maio: “Oggi nasce la terza Repubblica”

Nel collegio Camera di Acerra, Luigi Di Maio, con un abbondante 63% supera nell’uninominale il suo diretto competitor Vittorio Sgarbi. Nonostante la campagna elettorale del famoso critico d’arte, definibile aggressiva e “sguaiata” contro il candidato Premier del M5S, Sgarbi ha conquistato solo il 20,3%.