A campagna elettorale finita e dopo i dati non ancora definitivi che stanno venendo fuori dalle urne, il prossimo appuntamento ufficiale, riguarderà la seduta inaugurale della XVIII Legislatura della Repubblica Italiana. Il prossimo 23 marzo, infatti, sia alla Camera dei Deputati (Montecitorio) che al Senato della Repubblica (Palazzo Madama) si svolgerà la prima riunione assembleare per eleggere i due Presidenti dei rispettivi consessi Parlamentari. I più informati prevedono, entro i primi giorni di aprile, le dimissioni dell’attuale Presidente del Consiglio pro-tempore Paolo Gentiloni.

Si prevedono tempi molto lunghi (qualcuno parla di circa un mese) sia per il completo scrutinio delle schede elettorali che per l’effettiva proclamazione degli eletti. Durante questo lasso di tempo si svolgeranno (quasi certamente) ampi discussioni e incontri politici per scegliere con il massimo consenso i due presidenti anzidetti.

Ecco il timing, in attesa della prossima legislatura e del prossimo governo

L’8 e il 9 Marzo prossimi tutti i neo deputati e senatori potranno effettuare le operazioni di accreditamento e di registrazione (verrà loro consegnato un tesserino parlamentare) ciascuno nelle rispettive sedi parlamentari.

Il 23 Marzo, come dicevamo in precedenza, si svolgerà la prima seduta nei rispettivi rami parlamentari.

Chi presiederà questo primo appuntamento, sia alla Camera che al Senato? Tali procedure prevedono, nelle rispettive aule assembleari, due differenti modus operandi. Per quanto riguarda la Camera dei Deputati presiederà il vicepresidente della precedente legislatura con il maggior numero di voti, in questo caso (se rieletto) toccherebbe a Roberto Giachetti; in alternativa, per surroga, toccherà a Luigi di Maio (con 173 voti) e a seguire a Maurizio Lupi (con 145 voti).

Secondo le procedure presenti in Senato, invece, il Presidente designato per condurre i lavori d’aula sarà il senatore più anziano (decano) che in questo caso dovrebbe essere il Senatore a vita Giorgio Napolitano.

Questa prima riunione parlamentare sarà accentrata oltre che alla proclamazione dei neo eletti anche alle votazioni necessarie per eleggere i due nuovi Presidenti.

I più esperti parlano di tempi stretti (2 giorni massimo) al Senato. Cosa diversa dovrebbe essere la tempistica per l’elezione del Presidente alla Camera. In questo caso, infatti, il nuovo Presidente potrà essere scelto in un arco di tempo più lungo: in particolare, per i primi tre scrutini, occorrerebbe una maggioranza pari a 2/3 dei deputati, successivamente sarà necessaria la maggioranza assoluta. Nel caso di nessuna elezione si potrebbe andare avanti così fino a quando non si raggiunga, attraverso un più largo consenso, la giusta quadra con la proclamazione del nuovo Presidente.

Il primo atto della nuova legislatura: l’elezione dei due Presidenti di Camera e Senato

Entro il 25 Marzo, ogni deputato e senatore dovrà comunicare, agli uffici di Presidenza delle rispettive Assemblee, a quale gruppo intenda appartenere.

Poi, entro il 27 Marzo, gli stessi parlamentari dovranno eleggere i loro Presidenti (Capogruppo).

Verso la fine di Marzo e i primi giorni di Aprile - Una volta Eletti i rispettivi presidenti delle due assemblee parlamentari e dopo aver costituiti i relativi gruppi parlamentari, l’attuale Presidente del Consiglio in carica Paolo Gentiloni presenterà le sue dimissioni, indirizzandole al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo questo atto formale il Quirinale darà corso, con immediatezza, alle consultazioni necessarie e propedeutiche alla formazione del nuovo governo che durerà (almeno si spera) per il prossimo quinquennio.

Il Quirinale e il mandato per formare un nuovo governo – Dopo le consultazioni, Mattarella convocherà al Quirinale i neo presidenti delle due Camere, gli ex capi dello Stato e i neo Presidenti dei vari gruppi parlamentari per capire, insieme, come procedere.

Una volta sentiti i pareri autorevoli di queste figure istituzionali il Capo dello Stato prenderà delle possibili decisioni: A) un incarico esplorativo nel caso di soluzioni poco chiare dal punto di vista numerico; B) un incarico “ad personam” al leader candidato Premier di un partito o di una coalizione che avrà il compito di formare il nuovo governo.

Lista dei Ministri, giuramento al Quirinale e fiducia alla Camera e al Senato - Una volta sciolta la riserva, l’incaricato presenterà al Presidente della Repubblica la lista dei nuovi ministri. A questo passaggio seguirà il suo giuramento insieme alla squadra di ministri, direttamente al Quirinale. Successivamente si recherà presso i due rami del Parlamento per chiederne definitivamente la fiducia.