Proseguono a ritmo serrato le trattative tra M5S e Lega per cercare di dare vita ad un governo nel più breve tempo possibile. Gli incontri tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini sono praticamente quotidiani ma, al momento, non è trapelata nessuna conferma ufficiale rispetto ai nomi dei membri della compagine governativa. Le uniche certezze sembrano essere i primi punti del contratto di governo che gli sherpa giallo-verdi stanno mettendo a punto: reddito di cittadinanza, flat tax, superamento della legge Fornero e contrasto a criminalità e immigrazione clandestina.

Per la poltrona di premier nelle ultime ore si è fatto strada il nome di Giampiero Massolo, diplomatico di lungo corso con profonda esperienza internazionale. Ma il borsino dei favoriti per Palazzo Chigi comprende altri nomi.

Chi è Giampiero Massolo

Nelle ultime ore, a cavallo tra il 10 e l’11 maggio, sui principali organi di informazione (Corriere della Sera, Repubblica, Stampa etc.) ha cominciato a rimbalzare il nome di Giampiero Massolo, attuale presidente di Fincantieri e direttore dell’Ispi, ma con lunghi trascorsi nel ruolo di diplomatico di livello internazionale fin dal 1978. Massolo ha ricoperto diversi ruoli importanti all’interno del ministero degli Affari Esteri, fino ad arrivare ad essere nominato, nel 2007, Segretario generale (il grado più alto previsto dalla Farnesina).

Da segnalare anche la sua ascesa, nel 2012, a direttore del Dis (Dipatimento delle Informazioni per la Sicurezza). Massolo capo del governo risulterebbe figura gradita anche a Silvio Berlusconi, essendo stato nel 1994 Capo della Segreteria particolare dell’allora premier.

Gli altri nomi oltre Massolo

Ma ad aspirare alla carica di presidente del Consiglio non c’è solo Massolo. Secondo quanto riportato da La Stampa, i pentastellati non avrebbero ancora rinunciato al sogno di vedere Luigi Di Maio a Palazzo Chigi ma, in alternativa, il leader M5S potrebbe finire proprio alla Farnesina. Salvini, invece, è molto quotato per la poltrona del Viminale, in quanto da ministro dell’Interno potrebbe mettere personalmente in pratica le sue promesse per combattere l’immigrazione clandestina.

Altro nome spendibile per la presidenza del Consiglio è quello di una donna: Elisabetta Belloni (Segretario generale del ministero degli Esteri). Di contro, scendono le quotazioni del leghista Giancarlo Giorgetti (che potrebbe finire alla guida del ministero dell’Economia o dello Sviluppo Economico) e di Enrico Giovannini, ex presidente Istat descritto come ‘gradito’ ai 5 Stelle.

Il nodo della partecipazione di Fd’I al governo

Resta ancora in piedi la possibilità che anche Fd’I di Giorgia Meloni possa decidere di entrare nel governo M5S-Lega. In questo senso starebbe spingendo proprio Salvini, consapevole che la coalizione con Di Maio porta in dote al Senato una maggioranza di soli 7 senatori.

Per questo i 18 meloniani fanno gola. Ma la leader di destra ha già posto le sue condizioni: conoscere prima il nome del premier, niente patrimoniale, ius soli e adozione per coppie gay nel programma di governo, sì a flat tax, infrastrutture per il Sud e provvedimenti su immigrazione e sicurezza. Possibile, in caso di accordo, anche un ingresso nella compagine governativa di Guido Crosetto come ministro della Difesa.