In attesa che si formi il governo, Di Maio e Salvini in questi giorni sono al lavoro per costruire la nuova alleanza Lega/M5S, o per stipulare insieme il “contratto di governo” come vogliono sottolineare i pantastellati che da sempre si sono proclamati contrari ad alleanze e inciuci politici ma in realtà questo accordo è palesemente una coalizione con la Lega. I due leader, Di Maio e Salvini, sono a lavoro in queste ore per sottoscrivere un’intesa e stanno mettendosi d’accordo sui punti principali del nuovo contratto di governo scendendo anche a compromessi perché se l’accordo tra Lega e M5S dovesse fallire i due leader potrebbero finire nei guai.

Sono principalmente quattro i punti principali a cui stanno lavorando e sono gli stessi temi populisti utilizzati durante la campagna elettorale da entrambi i leader politici per conquistarsi voti: legge Fornero, gestione migranti, conflitto di interessi (che per il momento è un problema che hanno accantonato) e reddito di cittadinanza. Ebbene, secondo alcune indiscrezioni, su quest’ultimo punto sembra che il compromesso ci sia stato, il Movimento 5 Stelle è pronto a rinunciare al reddito di cittadinanza tanto decantato negli ultimi anni per dare posto al reddito di autonomia.

Il reddito di cittadanza diventa reddito di autonomia, oltre al danno la beffa?

Il feeling tra M5S e Lega diventa sempre più forte e tocca il punto più alto soprattutto sul fronte del reddito di cittadinanza.

Strano visto che negli ultimi mesi vi erano parecchi contrasti tra i due partiti sull’argomento in effetti Salvini proponeva un reddito di Avviamento, 750 euro euro al mese per i disoccupati erogati sotto forma di prestito a tasso zero mentre il generoso Di Maio offriva 1.560 euro al mese per una famiglia di 3 persone (1.950 euro per un nucleo familiare di 4 persone) e 800 euro al mese anche per gli sfortunati single disoccupati dimenticati dai governi precedenti.

Ora invece sembra sia cambiato tutto, il reddito di cittadinanza si trasforma in “reddito di autonomia” cioè 800 euro alle famiglie povere, con un Isee pari a 0 e con minori a carico, bonus che verrà erogato con l’obbligo che chi lo riceve deve cercare e accettare i lavoro proposti. Nessuna differenza, quindi, con il Rei (Reddito di Inclusione) messo in vigore dal tanto odiato PD.

Come funzionerà il nuovo reddito di autonomia?

Il reddito di autonomia è simile a quello già attivo in Lombardia e consiste in un incentivo erogato ai disoccupati con figli per l’inserimento nel mondo del lavoro. Praticamente è un assegno di 1800 euro distribuito in sei mesi e serve al disoccupato per seguire attività di orientamento al lavoro e pagarsi corsi di formazione, ovviamente il disoccupato dovrà possedere un Isee inferiore ai 20mila euro. Il reddito di autonomia lombardo coinvolge anche disabili e anziani, a quest’ultimi sono erogati per un anno assegni di 480 euro al mese. Gli anziani dovranno aver compiuto 64 anni e dovranno possedere un Isee pari o inferiore a 20000 euro. Guardando il nuovo governo Lega/M5S in stato embrionale ci si domanda se Di Maio e Salvini riusciranno nell’impresa di risollevare un paese ormai sull’orlo di una crisi di “nervi”. Come disse Manzoni: “Ai posteri l’ardua sentenza”.