Il dibattito sulla questione rom in Italia resta accesissimo all’indomani dello sgombero del Camping River di Roma e a pochi giorni dall’increscioso episodio, avvenuto sempre nella Capitale, dove un uomo ha ferito gravemente una bambina ‘zingara’ sparando dal suo balcone con un fucile a pallini. Quest’ultimo fatto di cronaca è stato condannato anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha parlato di “far west”.

Ieri, 26 marzo, durante il talk show di La7, L’aria che tira estate, condotto da Francesco Magnani, il tema rom ha fatto litigare il deputato Pd Emanuele Fiano e il collega leghista Alessandro Morelli. Il primo ha accusato apertamente gli italiani di razzismo, mentre il secondo li ha difesi a spada tratta.

Fiano contro Morelli a L’aria che tira estate

“A me colpisce una cosa - dichiara Emanuele Fiano ospite de L’aria che tira giovedì scorso - cioè una cosa è la propaganda, una cosa è la Politica. Io non conosco giunte di destra, avendo fatto dieci anni in consiglio comunale come colleghi (riferendosi a Morelli, anche lui ex consigliere comunale a Milano ndr), ma in due periodi diversi a Milano, giunte anche guidate dal centrodestra che abbiano risolto il problema dei campi abusivi”.

Secondo il renzianissimo deputato Dem “non è sufficiente il fatto di mettere in mano 800 euro a una famiglia rom per andarsi a stipulare un regolare contratto di locazione; è un passo molto importante da parte di una giunta, ma non è che si possono chiudere gli occhi o usare la propaganda dicendo ‘perché non prendete 30mila persone a casa vostra?’, perché questa non è la politica, questa è propaganda”.

Le accuse di razzismo agli italiani

Solo a questo punto Morelli decide di controbattere e, facendo riferimento ad un servizio appena andato in onda, dove un rom si lamentava del fatto che nessun italiano voglia affittare casa alla sua famiglia, risponde: “Quello lì che parlava prendilo tu. È sempre facile parlare con la casa degli altri”.

Una provocazione che, almeno inizialmente, non sembra turbare Fiano il quale, proseguendo nel suo ragionamento, sostiene che “la soluzione nella politica vuol dire avere una soluzione per il problema”. Quei rom “non hanno trovato persone che li accogliessero perché lo conosciamo tutti il problema: se tu vai in una normale casa da abitazione, sei una famiglia rom e dici ‘vorrei stipulare un contratto di locazione’, nove volte su dieci non te la danno”.

“Perché il padrone di casa è cattivo e dice ‘aiuto c’è un rom e allora lo chiudo fuori?’”, si inalbera il parlamentare leghista, ricevendo come risposta un no secco perché, accusa Fiano, “in Italia c’è il razzismo, si chiama razzismo Alessandro, si chiama razzismo”.

Ma “se c’è un paese che non è razzista è l’Italia, non puoi dare dei razzisti agli italiani”, sostiene a sua volta l’onorevole milanese. Solo a questo punto il conduttore Magnani prova a sedare gli animi, ma Fiano, dopo essersi lamentato delle interruzioni, riparte con il suo monologo: “Non mi permetterei mai di dire che lui dice delle stupidate, lo ascolto, penso che siano delle cose totalmente sbagliate. Non si accettano i rom nelle case di abitazione. Anche se ci sono dei casi, come ad esempio quello del campo di via Triboniano A Milano, prima con la giunta Albertini, poi con la giunta Moratti e poi con la giunta Pisapia, in cui sono stati fatti gli sgomberi con delle regole. Cioè, tu avevi una tesserina per entrare nel campo se lavoravi, se i tuoi figli andavano a scuola, avevi un sussidio e sono state trovate delle case dove integrare le persone.

Un lavoro difficile, ci vogliono anni”.

Il paragone tra il violenza sessuale di Reggio Emilia e la bambina rom ferita a Roma

Il deputato Pd ormai è un fiume in piena. “Siccome tutti qui parliamo di umanità - incalza Morelli e gli altri ospiti - io ieri ho fatto un tweet con cui ho condiviso il plauso del ministro dell’Interno per il fatto che sia stato preso così rapidamente un richiedente asilo che ha violentato una ragazza a Reggio Emilia. Il post ha avuto molto successo, e questo mi consola, ma non ho visto nessun post da parte della Lega o del ministro Salvini per il fatto della bambina rom, che cita il presidente della Repubblica, che rischia di rimanere paralizzata. Perché l’umanità non può conoscere differenze. Io mi auguro che lo stupratore venga punito nel modo più duro possibile secondo la legge italiana, ma non ci si può dimenticare di qualcuno perché è rom e subisce un’ingiustizia del genere”.