La morte di Duccio Dini ha destato enorme commozione e risentimento, non solo a Firenze, ma in tutta Italia. Il giovane di 29 anni era rimasto ucciso dopo essere stato travolto, il 10 giugno scorso, da un’auto guidata da un rom durante un pauroso inseguimento con altre persone della sua stessa etnia. Colpito in pieno mentre si trovava a bordo del suo scooter, fermo al semaforo, nel quartiere fiorentino dell’Isolotto, Dini, che si stava recando al lavoro anche di domenica, dopo un giorno e una notte di agonia non ce l’ha fatta. Due erano state le persone subito arrestate con l’accusa di omicidio volontario, ma oggi, 4 luglio, arriva la notizia del fermo, con conseguente custodia cautelare in carcere, di altri quattro rom.

Tra i primi a commentare gli sviluppi delle indagini è il ministro dell’Interno Matteo Salvini con un post pubblicato sul suo profilo Facebook nel quale augura ai presunti colpevoli di “marcire in carcere”.

Gli sviluppi delle indagini sulla morte di Dini

Al momento in cui scriviamo, si attende la conferenza stampa della procura fiorentina. Quello che si sa è che i carabinieri del Comando provinciale di Firenze, su ordine del Giudice per le indagini preliminari, hanno effettuato un blitz alle prime luci dell’alba, traendo in arresto quattro persone di etnia rom, ritenute coinvolte, anche se non si sa ancora a che titolo, nell’omicidio di Duccio Dini. Per la morte del ragazzo, considerata un vero e proprio omicidio volontario a causa della velocità folle con cui due auto avevano dato vita ad un inseguimento per le strade del capoluogo toscano, erano già stati condotti in carcere Amet Remzi, 65 anni, e Mustafa Dehran di 36.

La reazione di Salvini

Il primo politico a commentare gli sviluppi dell’inchiesta fiorentina è stato, come detto, Matteo Salvini. Il leader della Lega ha condiviso un articolo del quotidiano locale Il Tirreno, condendolo con il suo consueto commento in cui, dopo aver riportato la notizia del blitz dei carabinieri contro i 4 rom, ha scritto di “delinquenti” che “si inseguivano a folle velocità per le strade di Firenze”.

Un comportamento criminale che i colpevoli dovranno pagare marcendo in galera perché, conclude il ministro dell’Interno, Dini “merita giustizia” e “chi sbaglia paga”. Salvini annuncia anche un suo ritorno in città a breve, dopo essercisi già recato nei giorni scorsi allo scopo di, parole sue, “affrontare la questione della sicurezza e per porre un argine alla criminalità diffusa in alcune zone della città”.