Negli ultimi giorni sulle cronache si fa un gran parlare del tema dei Rom, con prese di posizione anche piuttosto dure e fra loro contrastanti da parte di esponenti di Governo e della società civile. Per questo BlastingNews ha intervistato oggi Alievski Musli, 30 anni di Pesaro, attivista sociale e operaio di etnia Rom, molto noto anche sui social network (su Facebook è seguito da oltre 11.000 persone), il quale ci ha raccontato la propria esperienza concreta di vita, esprimendo anche alcuni pareri politici. Vediamo cosa ci ha detto.

Alievski Musli: 'Ho vissuto metà della mia vita in un campo nomadi, ora lavoro come operaio e sono italiano'

Alievski, puoi raccontarci brevemente la tua storia?

"Sono nato in Macedonia e mi sono trasferito in Italia quando avevo un anno e mezzo. Sono cresciuto in Italia, dove ho frequentato la scuola, anche se per un periodo abbiamo fatto avanti e indietro dalla Macedonia. Sono di etnia Rom e ho passato metà della mia vita in un campo nomadi a Foggia, fino a quando avevo 16 anni. Poi ho deciso assieme ai miei genitori di lasciare il campo e di provare a farmi una vita. Nonostante tutte le difficoltà che ha chi vive in un campo, dalle cose più comuni come cercare un lavoro o presentarsi per affittare una casa, perché nei documenti c'era scritto che vivevo in un campo nomadi.

Ciò ha condizionato molto la mia infanzia e adolescenza. Poi nel 2004 ci siamo trasferiti nelle Marche, a Pesaro: siamo stati fortunati perché abbiamo incontrato un imprenditore molto bravo e onesto che ha assunto sia me che mio padre nella sua fabbrica. E da allora sono ormai 14 anni che faccio l'operaio".

Nel frattempo sei anche diventato cittadino italiano...

"Sì, ora sono italiano. Non dico la fatica per avere la cittadinanza, perché comunque quei pochi di mesi di vita che avevo quando sono arrivato in Italia hanno condizionato l'iter della domanda per avere la cittadinanza. La burocrazia non mi ha certo aiutato, però adesso ce l'ho fatta e questo è importante".

'Ho fondato l'associazione Stay Human per battermi contro tutte le ingiustizie'

Ma te sei soprattutto noto come un attivista sociale assai impegnato, vuoi raccontarci questo aspetto?

"Nel 2015 ho fondato l'associazione "Stay Human" che è molto attiva sulla rotta dei Balcani. In quell'anno ci fu la crisi dei rifugiati siriani, con in particolare l'immagine del bambino morto a Bodrum in Turchia, che ha sconvolto tutto il mondo. Da lì nasce il mio impegno per chi vuole rifarsi una vita. Tutti abbiamo diritto a rifarci una vita. Inoltre sono impegnato con le comunità Rom in Italia. Nei prossimi giorni andrò in Polonia per la commemorazione del 2 agosto, in cui si ricorda lo sterminio dei Rom da parte dei nazisti.

La mia idea generale è quella di battersi a prescindere contro tutte le ingiustizie, sia contro i Rom, contro i siriani, i maliani, gli italiani o i palestinesi. Ne faccio una battaglia di vita".

Cosa puoi dirci delle tue idee politiche?

"Io sono molto di sinistra. Questo Governo non va bene, perché si batte contro i più deboli, ma ancora non ha ancora preso in mano le questioni cruciali del Paese. Nessuno parla ad esempio di ripristinare l'articolo 18, che per me sarebbe fondamentale per la tutela degli operai. Oppure nessuno parla del diritto alla casa e all'abitare: in Italia ci sono sempre più case sfitte e sempre più persone senza casa.

Servirebbero provvedimenti del genere"

'Non siamo parassiti, nei campi Rom vivono 27mila persone: coi 49 milioni della Lega potremmo dare loro un futuro'

Cosa pensi dell'ultima polemica riguardante Salvini, che ha usato il termine 'parassiti' parlando di Rom?

"Di Salvini penso che dovrebbe fare meno propaganda sulla pelle di persone che non si possono difendere in alcun modo. Dovrebbe parlare meno di Rom e richiedenti asilo, ma piuttosto parlare con i Rom e i richiedenti asilo, ascoltando e sentendo le loro motivazioni. Non può lanciare sentenze, definendoci addirittura 'parassiti', quando il vero problema dell'Italia sono invece ad esempio gli evasori. Nei campi in tutta Italia vivono 27.000 persone.

Quanti soldi servono a sistemare un numero così esiguo di persone? Dando loro la possibilità di lasciare i campi, vivere in delle case e dando loro la possibilità di inserirsi nella società e di trovare un lavoro. Con 49 milioni di euro, ovvero la cifra che la Lega deve restituire allo Stato, quanti Rom si potrebbero sistemare? Quindi Salvini faccia meno propaganda e più azioni concrete".

Concretamente quali soluzioni proporresti per chiudere i campi?

"Personalmente non credo di avere soluzioni pazzesche. Dovrebbe essere compito dei politici garantire un programma dopo il superamento e la chiusura dei campi nomadi, i quali sono un luogo nel quale le persone vengono discriminate su base etnica.

Sicuramente l'Unione Europea ha dato delle direttive in tal senso, come micro-aree, progetti di housing o il fatto che i Comuni si possono fare da garanti per brevi periodi di affitto. Soluzioni ce ne possono essere tante e diversificate, non certo quella di lasciare la gente in mezzo alla strada. Io mi chiedo: con 49 milioni di euro quante persone si possono sistemare? Molte. Basta volerlo".