La kermesse Italia 5 stelle si è aperta ieri con gli interventi di Luigi Di Maio e Roberto Fico, in uno scenario come sempre studiato nei minimi dettagli: un palco rotondo al centro che permetteva agli oratori di venir letteralmente circondati dalla folla durante gli interventi; poi quattro grandi padiglioni tematici che raccontavano la storia e i progetti futuri del movimento; infine tre agorà in cui i cittadini erano chiamati a discutere di varie tematiche e programmi da realizzare. Suggestivamente ogni padiglione era indicato da una gigantografia: Beppe Grillo per le origini, Di Battista per le battaglie di opposizione, le lettere giganti "Governo 5 stelle", in una piazza strapiena, per la fase attuale e Gianroberto Casaleggio per il futuro.

Di Maio si erge a difensore dell'onestà

L'orgoglio di trovarsi al governo e di riuscire ancora a riempire le piazze viene manifestato da Luigi Di Maio in apertura del proprio intervento. La sua principale preoccupazione sembra esser quella di fugare qualsiasi dubbio sul fatto che il Movimento si batta per l'onestà (e non poteva essere altrimenti, date le polemiche legate al decreto fiscale). Se negli ultimi giorni i militanti lo hanno visto "un po' arrabbiato" è stato precisamente, chiarisce Di Maio, perché sentiva il dovere di battersi per un principio fondante del Movimento: l'onestà. Si sente però anche in dovere di chiarire, con un occhio alla Lega alleata di Governo, che non ce l'aveva con nessuno in particolare, la sua era una battaglia di principio.

Fico chiude a qualsiasi alleanza con la Lega

Preoccupazioni di questo tipo non sfiorano nemmeno Roberto Fico che nel suo intervento anzi ci tiene a marcare nettamente la distanza tra il Movimento 5 Stelle e la Lega. Il Presidente della Camera ricorda che tra il suo Movimento e il partito di Salvini non c'è una vera alleanza, ma soltanto un contratto di Governo: le due forze politiche, molto diverse, lavoreranno insieme "finchè sarà possibile", ma sono categoricamente escluse alleanze politiche tanto alle amministrative quanto alle europee.

Tutto dei Cinque Stelle è il merito, orgogliosamente rivendicato da Fico, di aver portato a termine la difficile battaglia sui vitalizi.

Di Battista rientra a Natale

Ha detto la sua anche Alessandro Di Battista, collegato via Skype dal Sud America, annunciando tra l'altro il proprio rientro in Italia a Natale. Di Battista ha difeso senza tentennamenti il Vicepremier Di Maio, riconoscendogli la coerenza nelle battaglie per l'onestà: secondo lui, i panni sporchi non vanno lavati in casa, dunque Di Maio ha fatto bene a rendere pubbliche le problematiche sul decreto fiscale emerse dopo il penultimo Consiglio dei Ministri, poi risolte in quello di ieri. Non si è sbilanciato su un suo ritorno alla politica attiva, ma ha ammesso che la lotta gli manca più di quanto credesse.