Mentre continua la protesta dei sindaci contro il Decreto Sicurezza voluto dalla Lega e da Salvini, adesso si accendono alcune voci dissenzienti anche all'interno della maggioranza.

Matteo Mantero, senatore del M5S e vicino alle posizioni del presidente Fico, ha affermato che questo è un decreto 'stupido e incostituzionale'.

Mantero sul Decreto di Salvini: 'è stupido e incostituzionale'

Con il Decreto Sicurezza voluto dalla Lega, si apre un nuovo capitolo di discussioni all'interno della maggioranza. Dopo la protesta dei sindaci, avviata da Leoluca Orlando, adesso anche nel Movimento 5 Stelle si alzano delle voci contrarie.

Oggi il senatore pentastellato, Matteo Mantero, famoso per essere molto vicino alle posizioni del presidente Roberto Fico, ha scritto una forte critica su Facebook. A suo parere il decreto sarebbe stupido e incostituzionale, e anche elaborato soltanto a scopo propagandistico da Lega e Salvini.

Il senatore poi ha aggiunto di sperare in un intervento della Consulta che lo smonti.

Questo perché sempre secondo lui, questo decreto creerebbe ulteriore illegalità dove prima non ce n'era, ridurrebbe l'integrazione effettiva peggiorando le condizioni di vita di tutti. Inoltre esso finirebbe persino per far passare i sindaci del Pd come dei paladini della giustizia. In conclusione, al danno si aggiungerebbe pure la beffa di essere rimproverati dal partito di centrosinistra.

Mantero poi scrive che bisognerebbe ascoltare i sindaci, come quelli di Roma e Torino, che avevano presentato delle rimostranze già in precedenza e avevano chiesto di parlare delle problematiche create dal decreto, ma senza strumentalizzazioni eccessive come invece stanno facendo Orlando e gli altri di centrosinistra.

Anche la senatrice Fattori critica il provvedimento

Intanto anche la senatrice Elena Fattori, che non aveva votato il provvedimento in Aula, sul Corriere della Sera torna a criticarlo.

A suo modo di vedere questo decreto è fondamentalmente sbagliato, ma Salvini non aveva voluto sentire ragioni dopo le proposte di modifica. Anche la Fattori ricorda inoltre che sia la sindaca di Roma che quella di Torino avevano chiesto una sospensione del decreto, ma erano rimaste inascoltate. Il problema insomma va affrontato, ed espellere i contrari non è certo una soluzione.

La Fattori auspica infine un intervento di Conte che migliori la situazione e che, soprattutto, ricordi a Salvini di non essere il primo ministro.