Intervistato dall'Huffingtonpost, il capofila dei dissidenti del Movimento 5 Stelle, il senatore Gregorio De Falco, ha motivato il suo parere contrario alla votazione della manovra economica, stigmatizzando l'anticostituzionalità sia del metodo che del modo con cui essa è arrivata al Senato. Nel corso dell'intervista, il dissidente grillino ha inoltre esortato il M5S a non appiattirsi sulle idee propugnate dalla Lega sul tema dell'immigrazione, invitando il Governo gialloverde a votare favorevolmente per il Global Compact.
De Falco: 'L'aumento dell'IVA a partire dal 2020 non è un buon segnale'
Per De Falco, questa manovra non è affatto male però sarebbe stato meglio che alcuni aspetti fossero stati esaminati più attentamente. Ad esempio, l'aumento dell'IVA a partire dal 2020, un rincaro pesante che andrà ad impattare drammaticamente sulla vita del Paese. Secondo il capofila dei dissidenti del M5S, dall'Europa è giunto un testo totalmente nuovo e ci sarebbero voluti almeno alcuni giorni affinché tutti i parlamentari avessero avuto quantomeno la possibilità di vagliarlo in tutti i suoi dettagli. Invece, secondo De Falco, questo testo della manovra è giunto in Senato solo per ottenere la fiducia da parte del Parlamento, così, a 'scatola chiusa'.
In questo modo, il governo ha dimostrato una totale mancanza di rispetto non solo del Parlamento, sbagliando sia nel metodo che nel modo, ma anche nei confronti dei principi contenuti nella Carta Costituzionale.
'Intendo rimanere nel M5S'
E sulla permanenza nel progetto politico creato da Beppe Grillo, Gregorio De Falco è stato chiaro.
Il suo auspicio è di continuare a far parte del Movimento 5 Stelle, perché in perfetta sintonia coi principi del movimento e con gli obiettivi che si è da sempre prefissato. Anche se, a detta di De Falco, ultimamente il Movimento 5 Stelle sta compiendo tanti errori. Errori attraverso i quali, paradossalmente, il M5S non sta osservando quella stessa Costituzione, di cui si è sempre fatto portavoce e garante per tutte le battaglie che ha portato avanti sin dalla sua fondazione.
'Il Ministro Toninelli ha sbagliato'
E sulla chiusura dei porti da parte del ministro Salvini alla Open Arms diretta poi in Spagna, il senatore De Falco ha spiegato che è incoerente e contraddittorio chiudere i porti chiedendo aiuto all'Unione Europea e poi il governo gialloverde non si presenta a Marrakech per sottoscrivere il global compact che prevede proprio che la responsabilità del fenomeno migratorio venga condivisa. Infatti, secondo il capofila dei dissidenti del Movimento 5 Stelle, su questo punto, il ministro delle Infastrutture Toninelli, non avrebbe fatto valere la propria responsabilità in materia di soccorso in mare e di gestione dei porti.