Dopo la protesta avviata da Orlando, sindaco di Palermo, molti lo hanno seguito nella manovra contro il decreto legge sulla sicurezza voluto da Salvini. Adesso anche il sindaco di Napoli De Magistris si è detto pronto a disubbidire e ha comunicato che intende accogliere la nave Sea Watch con 32 migranti a bordo.

Nel frattempo Di Maio difende il collega della Lega e afferma che questa protesta sarebbe soltanto una manovra da campagna elettorale.

La protesta dei sindaci contro Salvini

Tutto è cominciato quando Leoluca Orlando si è detto contrario al decreto sulla sicurezza voluto dalla Lega.

A detta del sindaco palermitano questa legge sarebbe incostituzionale, poiché avrebbe delle basi fondamentalmente razziste di respingimento. Per queste ragioni ha affermato che nella sua città non lo farà rispettare.

Subito dopo di lui, molti sindaci (in particolare di sinistra) si sono uniti alla protesta per le stesse ragioni.

Poche ore fa anche il sindaco di Napoli, De Magistris, ha affermato che, a differenza di quanto sostenuto dal ministro dell'interno, il porto partenopeo sarà aperto se la nave Sea Watch vorrà approdare. Questa imbarcazione è in mare da circa due giorni con 32 migranti.

De Magistris ha aggiunto che si augura una risposta dai componenti più sensibili del governo, poiché altrimenti significherebbe che Salvini ha ormai preso un potere eccessivo all'interno della coalizione gialloverde.

Di Maio: 'Questa è soltanto campagna elettorale'

Il vicepremier Di Maio del M5S difende invece il decreto sicurezza e afferma che l'azione dei sindaci sarebbe soltanto una manovra da campagna elettorale.

A suo parere, infatti, Orlando e gli altri starebbero agendo così solo per 'sentirsi un po' di sinistra' e fare un po' di chiasso, con l'obiettivo di riguadagnare una parte di consenso perduto.

Di Maio ha anche aggiunto che dei politici autenticamente di sinistra avrebbero protestato con la stessa veemenza quando i governi passati hanno distrutto i diritti sociali del paese. Per queste ragioni la protesta che ora si è attivata sarebbe del tutto ipocrita.

Orlando comunque si è detto deciso nel proseguire sulla propria strada.

Ha affermato di aver disposto la sospensione del decreto nella sua città. Inoltre ha dato anche l'incarico al suo ufficio legale di rivolgersi alla giustizia, poiché non potendo andare direttamente alla Corte Costituzionale, è comunque deciso a sollevare la questione in giudizio. Secondo lui si starebbero violando i diritti umani e anche alcuni articoli della Costituzione.