La querelle contro la Francia nata dal dibattito sulle cause che portano milioni di persone a tentare la sorte per emigrare dall'Africa si arricchisce di una nuova puntata. Da qualche giorno la nazione d'Oltralpe è stata duramente attaccata non solo da autorevoli membri di governo, a cominciare da Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ma anche da chi sta all'opposizione, come la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.
Proprio la Politica romana, in queste ore, si è resa protagonista di un ulteriore affondo nei confronti del governo di Parigi. Con un video-messaggio trasmesso sui suoi canali social, la Meloni ha chiesto al governo gialloverde di convocare l'ambasciatore francese.
Devono rispondere in merito alla mail del governo Usa che li ritiene possibili assassini di Gheddafi
Meloni si dichiara finalmente soddisfatta per essere riuscita a far conoscere la vicenda del colonialismo francese nonostante la sinistra abbia difeso strenuamente i nostri cugini francesi. Quindi esibisce la copia di una mail resa nota dal Dipartimento di Stato Usa inviata da un suo funzionario in Libia all'allora Segretario di Stato Hillary Clinton.
Secondo questo diplomatico americano - prosegue la presidente di FdI - i francesi avevano scoperto che Gheddafi aveva un piano per sostituire la moneta coloniale francese con una valuta africana basata su quella libica. Questa ragione - secondo l'ex vicepresidente della Camera - sarebbe alla base del bombardamento della Libia del 2011 voluto dall'allora presidente francese Sarkozy e dell'omicidio dello stesso Colonnello, avvenuto poco tempo dopo la sua cattura.
Meloni ritiene che sia vergognoso che nessuno abbia mai tentato di approfondire questa mail, che, sempre secondo lei, è comparabile ad un documento pubblico. Nessuno è voluto risalire, fino ad ora, alle reali cause che hanno scatenato il caos in Libia e generato, di conseguenza, il caos immigrazione che arriva da noi.
Se quello che c'è scritto fosse anche lontanamente vero, significherebbe – ha concluso la leader di FdI – che la Francia non è un filantropo che stampa queste monete, ma ha un interesse a difendere questa valuta coloniale. Per questo invita il vicepremier Di Maio, al quale riconosce di essere stato coraggioso nel denunciare dopo Fratelli d'Italia questa vicenda, a convocare l'ambasciatore francese ed a chiedere conto su quello che c'è scritto su questo documento americano.