È un Matteo Salvini infuriato ma lucido quello che, poco dopo le 13.00 di oggi, decide di apparire in una diretta Facebook (guarda il video qui sotto) per commentare la notizia di una nuova indagine sul suo conto sul caso della nave Diciotti, bloccata per giorni questa estate nel porto di Catania con il suo carico umano di 177 migranti. Salvini, come già aveva fatto nella precedente inchiesta avviata dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, legge di fronte ai suoi fan la missiva contenente gli atti del Tribunale di Catania, sezione reati ministeriali, con la quale i tre magistrati Lamantia, De Marti e Cordia comunicano al “senatore Matteo Salvini” di essere indagato per sequestro aggravato di persone e di minori, reato che prevede una pena dai 3 ai 15 anni di carcere.

La decisione di mandare o meno il ministro dell’Interno a processo, come sempre in questi casi, tocca adesso al Senato della Repubblica.

Matteo Salvini legge la lettera del Tribunale di Catania in diretta Facebook

“Il senatore Matteo Salvini è inquisito per il reato di sequestro di persona aggravato, come previsto dall’articolo 605 del Codice Penale, per avere, nella sua qualità di ministro dell’Interno, abusando dei suoi poteri, privato della libertà personale 177 migranti a bordo della nave Diciotti”. Così il leader della Lega legge in diretta Facebook il testo della lettera appena consegnatagli, con la quale il Tribunale di Catania gli comunica la nuova indagine sul suo conto sul caso Diciotti.

“Lo confesso - commenta allora ironicamente il ministro - non c’è neanche bisogno del processo: l’ho fatto e lo rifarò, perché questo non è un mio diritto, ma ritengo sia un mio dovere. La difesa dei confini e la difesa della sicurezza dei cittadini italiani per me vengono prima di tutto e di tutti”.

‘Indagato per sequestro di persona? Manco fossi uno stupratore’

La difesa che Matteo Salvini fa del suo operato in materia di immigrazione è spassionata. “Torno ad essere indagato per sequestro aggravato di persone e di minori perché osai bloccare lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti - si lamenta con fierezza - manco fossi uno spacciatore o uno stupratore”.

Nonostante tutto, lui promette ai suoi elettori di non voler cambiare “di un centimetro” la sua posizione. Anzi, “lo confesso, lo rivendico, lo ammetto. Se questo è un reato, mi dichiaro colpevole e sono pronto all’ergastolo”, rivendica con orgoglio, perché “se sono stato sequestratore una volta, lo sarò sempre”. Salvini poi conclude, “Nei prossimi giorni si riunirà il Senato che deve decidere se potrò continuare ad essere un ministro, o se sono un sequestratore che merita dai 3 ai 15 anni di carcere”.