La notizia è arrivata pochi minuti fa ed è destinata a far molto discutere: il Tribunale dei Ministri di Catania ha richiesto l’autorizzazione a procedere in giudizio nei confronti del ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini per il caso della nave Diciotti, avvenuto nello scorso mese di agosto. Lo rivelano fonti del Viminale. Vediamo maggiori dettagli.

Richiesta autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini

Tale richiesta del tribunale siciliano arriva a sorpresa in quanto contraddice la richiesta motivata di archiviazione della Procura della Repubblica del capoluogo etneo. Lo scorso 1° novembre infatti i Pm di Catania avevano motivato la richiesta di archiviazione per il ministro Matteo Salvini. L'argomento di tale richiesta era stato che il ritardo nello sbarco dei 192 migranti sarebbe stato "giustificato dalla scelta Politica, non sindacabile dal giudice penale per la separazione dei poteri". Una richiesta che aveva avuto una reazione di esultanza da parte del ministro leghista sui social attraverso una diretta su Facebook nella quale aveva aperto la ormai celebre busta contente appunto la lettera della Procura.

Su questo caso c'era stata una grande polemica politica nelle settimane centrali del mese di agosto 2018, quando molti esponenti politici di opposizione, in particolare dei vari partiti del centrosinistra, si erano recati al porto di Catania per solidarizzare con gli oltre cento migranti a bordo dell'imbarcazione Diciotti ai quali non era consentito di poter scendere sul suolo siciliano. Numerose dirette televisive erano state organizzate nel porto etneo. E anche una manifestazione dei movimenti antirazzisti, di oltre mille persone, si era svolta nel porto precisamente nel pomeriggio sabato 25 agosto.

Inizialmente era stata chiesta l'archiviazione

La notizia della richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, appena battuta dalle principali agenzie italiane, è una di quelle destinate a far discutere a lungo, in quanto è piuttosto raro che si arrivi a un vero e proprio procedimento con tanto di richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di un ministro in carica.

Ricordiamo che Salvini era stato indagato da parte dei pm di Agrigento per sequestro di persona, per abuso d’ufficio e per arresto illegale.

Sul caso si era soffermata anche la Procura di Palermo ma appunto il Tribunale del capoluogo di regione siciliano aveva già archiviato la parte di sua competenza, decidendo sostanzialmente che sarebbe stata quella di Catania a prendere una decisione. Mentre ai primi di novembre era arrivata la richiesta di archiviazione della Procura di Catania, che però proprio oggi 24 gennaio il Tribunale dei ministri ha deciso di non accogliere, optando invece per la richiesta di autorizzazione a procedere verso il leader leghista.

Pochi minuti dopo l'arrivo nel suo studio della lettera del Tribunale dei ministri lo stesso Salvini ha fatto una diretta Facebook, nel quale ha riferito che lo si accusa di aver violato l'articolo 605 del Codice Penale per sequestro aggravato di persone e di minori, la pena prevista per questo reato (come da lui stesso affermato) è da 3 a 15 anni di carcere.