Quello di Giuseppe Conte è un ruolo che, molte volte, è finito nell'occhio del ciclone. La sua, infatti, è la figura di un Presidente del Consiglio che rischia di finire per essere oggetto delle critiche, dato che più d'uno ritiene che il suo potere sia quasi subordinato a quello della volontà politica espressa da Luigi Di Maio e Matteo Salvini, in quanto leader dei due partiti della maggioranza: Movimento Cinque Stelle e Lega.

C'è,invece, chi lo apprezza per i toni pacati, per l'eleganza e per il suo modo di approcciarsi a livello internazionale. Risulta, invece, particolarmente tagliente l'opinione di Vittorio Feltri nei suoi confronti. Come al solito, il direttore di Libero non si sottrae dall'offrire un giudizio che sia particolarmente significativo e che non si preoccupa in alcun modo di urtare la sensibilità di chi ne è bersaglio.

Parole dure di Feltri nei confronti di Conte

Per dare l'idea di quanto l'editoriale di Vittorio Feltri, apparso sull'edizione on line di Libero, sia forte, basta raccontare come non si preoccupi di urtare la sensibilità dei foggiani quando definisce il premier "un signore gradevole, addirittura ben vestito nonostante sia di Foggia".

Non saranno felici nella città pugliese per quanto espresso e forse neanche il diretto interessato, considerato che l'unico merito che gli si attribuisce è il fatto che giri il mondo in maniera instancabile e senza fare la figura del buzzurro. Unica nota positiva, in un'opera da Presidente del Consiglio che il direttore definisce "una frana incontenibile". Per avvalorare la sua tesi cita un episodio recente, in cui intervenendo ad una manifestazione a San Patrignano Conte avrebbe detto di non curarsi troppo del Pil, considerandolo alla stregua del "pelo delle ascelle", secondo il giornalista. Ad urtare ulteriormente Feltri ci sarebbe la dichiarazione d'intenti del Presidente del Consiglio, secondo cui il suo principale obiettivo sarebbe la distribuzione della ricchezza.

Un traguardo che l'autore dell'editoriale, soprattutto perché dichiarato da Conte, vede come il fumo negli occhi, considerato che la ricchezza è un qualcosa che appartiene ad imprenditori e lavoratori, categorie a cui, secondo Feltri, il professore non appartiene.

Al nord si sgobba per guadagnare, secondo Feltri

A Feltri non va giù che qualcuno si preoccupi di distribuire il denaro. "Ignora il fighetto pugliese - tuona Feltri - che i quattrini bisogna guadagnarli, onde regalarne a cani e porci sotto forma di reddito di cittadinanza e sussidi al vari". "Se - prosegue - non ne recuperi sgobbando sodo come si fa al Nord non sei in grado di donarne a coloro che si grattano il ventre da mane a sera attendendo aiuti immeritati".

Il direttore di Libero, poi, critica il governo per il mancato sostegno all'iniziativa economica privata: " Il governo avrebbe l'interesse e l'obbligo di sostenerla, invece Conte ha in animo di spartirne gli utili con i fannulloni. Speriamo che ce lo tolgano dai piedi".