Sta per arrivare il decreto sicurezza bis. Ad annunciarlo, orgoglioso, proprio nel giorno in cui si è riaccesa la polemica sui migranti, è il vicepremier Matteo Salvini. Il provvedimento, composto da 12 articoli, rappresenta non solo l'ultimo affondo contro le Ong del Mediterraneo, ma è anche una vera incursione del Viminale nelle competenze attribuite al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Multe a chi soccorre i migranti in mare

Sette mesi dopo il primo, discusso, decreto sicurezza "sbarca" il nuovo provvedimento voluto dal ministro dell'interno Salvini che, che come il precedente, si concentra sulla sicurezza e sulla lotta all’immigrazione clandestina. Al primo articolo sono previste sanzioni amministrative da 3.500 euro a 5.500 euro (per ogni immigrato trasportato) per tutti coloro che, durante le operazioni di soccorso in acque internazionali, venga meno agli obblighi indicati nelle Convenzioni internazionali (con riferimento, in particolare, alle diverse istruzioni operative rilasciate delle autorità SAR, search and rescue, o dallo Stato di bandiera).

Inoltre, sempre lo stesso articolo, prevede che, nei casi ritenuti più gravi (ossia quando a commettere la violazione sono navi battenti bandiera italiana) si arrivi alla "sospensione da 1 mese a ad un anno e, addirittura, alla revoca della licenza e dell'autorizzazione.

Il nuovo decreto sicurezza, inoltre va a modificare il Codice della Navigazione. L'articolo 2, in particolar modo, attribuisce al Ministro dell'Interno (e dunque a Matteo Salvini). la competenza di vietare, o limitare, il transito o la sosta alle navi mercantili nelle acque territoriali. Qualora, dunque, si presentino ragioni di ordine e sicurezza pubblica. verrebbe meno il potere del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.

Le nuove ipotesi di reato

Il decreto sicurezza bis inasprisce misure (sanzioni e pene) legate ai reati commessi nel corso delle manifestazioni pubbliche. In particolare vengono puniti duramente il danneggiamento, la devastazione ed il saccheggio. Allo stesso tempo, inoltre, si migliorano le tutele nei confronti delle forze dell’ordine. Il provvedimento, infatti, introduce anche nuove fattispecie di reati e trasforma - con il conseguente inasprimento delle sanzioni - le contravvenzioni in delitti. Chi, ad esempio, fa uso di scudi o di altri oggetti atti alla protezione passiva rischia fino a 3 anni. Da uno a 5 anni di reclusione, invece per chi lancia razzi, petardi, bengala e fuochi d'artificio o utilizza mazze, bastoni o altri oggetti contundenti.

Il decreto sicurezza, infine, introduce la tanto declamata norma denominata "spazza-clan", che porterà all'istituzione di un commissario straordinario di governo e consentirà l'assunzione di 800 addetti alla notifica delle condanne relative a sentenze definitive (in modo da assicurare l’effettività della pena).