Un modo di festeggiare che ha fatto molto discutere quello scelto da alcuni militanti della Lega a Ferrara. Per la gioia di aver conquistato il comune, hanno appeso la bandiera del loro partito su uno striscione dedicato a Giulio Regeni. A quanto sembra, però, non sarebbe stato solo questa svista ad aver reso movimentata la nottata ferrarese. Ci sarebbero stati altri momenti di tensione tra membri e sostenitori dei partiti contrapposti, sfociati anche in parapiglia, per fortuna poi sedati.
La bandiera sullo striscione per Giulio Regeni
Tutti ormai conoscono la vicenda di Giulio Regeni, il ragazzo ucciso nel 2016 in Egitto in modo ancora non chiaro e per cui i genitori combattono ancora per ottenere la verità.
Sullo scalone del municipio di Ferrara è dunque appeso ormai da parecchio tempo uno striscione che chiede giustizia per Regeni.
Proprio qui è avvenuto l'episodio imbarazzante. Alcuni militanti della Lega, colmi di gioia per l'elezione di Alan Fabbri a sindaco, stavano appunto aspettando il loro rappresentante, quando hanno deciso di appendere una bandiera del loro partito. Non sembrano però essersi avveduti del fatto che proprio la loro bandiera è andata a coprire il cartellone dedicato al ragazzo deceduto. A questo fatto sono conseguite delle inevitabili polemiche, poiché è parsa un'evidente mancanza di rispetto.
Momenti di tensione a Ferrara
Ferrara, per ben 73 anni, è sempre stata governata da sindaci di sinistra, e ora l'elezione del membro della Lega ha inevitabilmente creato un'enorme gioia nei sostenitori locali del Carroccio.
Per questa ragione si sono scatenati vari momenti di tensione.
Alcuni di questi hanno un sapore quasi folkloristico, come il caso di un'inquilina che abita nello stesso palazzo in cui la Lega ha la propria sede ferrarese. La donna ha richiamato i militanti del Carroccio, che a suo dire stavano facendo troppo chiasso, e quelli le hanno replicato con fischi e risate.
A quel punto la signora ha fatto intervenire i Carabinieri, che hanno invitato i festeggianti a far meno rumore.
Più rilevanti invece altri due casi. Sempre durante la notte, davanti alla stessa sede leghista, sarebbe transitata una ragazza in bicicletta che ha gridato: "Siete disumani". Qui si sarebbe scatenata l'ennesima bordata di fischi e insulti, aizzati però da Nicola Lodi, segretario comunale leghista.
In municipio invece, lì dove c'era la sala stampa, Aldo Modonesi, candidato perdente del centrosinistra, era impegnato in un'intervista per Rai News, quando un militante leghista da dietro gli ha messo sulle spalle la bandiera raffigurante Alberto di Giussano. Si è quindi scatenato un vero e proprio parapiglia, per fortuna poi sedato.