Quattro ore di confronto, con le delegazioni di Movimento 5 Stelle e Partito Democratico che hanno lasciato il tavolo di Palazzo Chigi poco prima dell'1 di notte. Il presunto Conte-bis non è ancora nato e, allo stato attuale, non ci sono certezze che veda la luce. Anche perché le notizie relative al Pd che avrebbe accettato senza colpo ferire, dopo essersi opposto, la conferma del premier uscente sullo scranno più alto dell'esecutivo, sono state parzialmente smentite.
Oltretutto i due partiti avrebbero posizioni ancora distanti sulle questione economiche e sui programmi e ci vuole convergenza assoluta in vista del primo appuntamento in agenda per il governo, ossia la Manovra.
M5S: 'Il Pd non ha parlato di programmi'
I toni ottimistici della prima serata di ieri, pertanto, magari per la stanchezza di una giornata estenuante o per effettivi ostacoli, sono stati smorzati dopo la fine del vertice che ha visto protagonisti a Palazzo Chigi il premier uscente Giuseppe Conte ed il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, con i vertici della segreteria dem costituiti da Nicola Zingaretti ed Andrea Orlando.
Non sono molte le notizie trapelate, fonti dem hanno informato gli irriducibili cronisti che stazionavano dalle parti di Palazzo Chigi di essere "ancora al lavoro", specificando però che "c'è ancora tanto da fare su contenuti e programmi". Inoltre è stato evidenziato che "non c'è nessun via libera al Conte-bis" e che "la strada è in salita" anche per "differenze di vedute sulla Manovra". Toni decisamente diversi rispetto alla "strada giusta" che era stata prospettata soltanto poche ore prima da Zingaretti che aveva ribadito "siamo persone serie e vogliamo fare un governo serio e stabile". Bene o male anche le fonti pentastellate sono sulla stessa lunghezza d'onda. "Il Pd non ha parlato di programmi, ma solo di ministeri e, inoltre, non c'è ancora alcuna chiarezza sul Conte-bis sulla quale aspettiamo la posizione ufficiale del Pd.
L'Italia non può attendere, serve responsabilità, ma la pazienza ha un limite". Il confronto proseguirà stamani alle 11, mentre nel pomeriggio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avvierà il nuovo giro di consultazioni.
Zingaretti non entrerà nell'eventuale nuovo esecutivo
Nel corso del pomeriggio di ieri si era discusso anche di un possibile ruolo per Nicola Zingaretti nel nuovo esecutivo in cantiere, ma nella tarda serata è stata esclusa la possibilità che il segretario del Pd sia titolare di un dicastero o possa essere vicepremier come lo è stato Matteo Salvini insieme a Luigi Di Maio. Le fonti dem hanno detto chiaramente che Zingaretti resterà alla Regione Lazio.