Quando si è costituito il governo giallorosso si era parlato di un esecutivo di responsabilità. Un'idea che nasceva dal fatto che due forze politiche sostenevano di essersi messe insieme, al di là delle divisioni, per regalare una manovra al Paese che attutisse qualsiasi tipo di negativo impatto economico e che disinnescasse le clausole di salvaguardia dell'Iva. Iniziavano, però, a farsi strada dichiarazioni che immaginavano un futuro a lungo termine per la nuova maggioranza composta da Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle. Tuttavia, il nefasto risultato delle elezioni umbre dove hanno corso insieme e qualche frattura di troppo, negli ultimi giorni, hanno fatto tornare attuale il dubbio che presto tutto potrebbe crollare e quindi essere necessario tornare alle urne.
Ed è ciò che emerge anche dalle parole pronunciate dalla senatrice del Pd che è stata ospite della trasmissione di La 7 ''L'aria che tira''.
L'ultima parola spetterebbe a Mattarella
È sbagliato far passare per buona l'equazione che, in caso di caduta dell'attuale governo, diventerebbe automatico lo scioglimento delle camere e la necessità di tornare alle urne. L'ultima parola, infatti, spetterebbe comunque al Presidente della Repubblica che dovrebbe avviare le consultazione e ravvisare l'effettiva impossibilità di formare una nuova maggioranza, Almeno in teoria, anche senza Pd e M5S, esisterebbe l'ipotesi di formare un nuovo governo.
Tuttavia, si tratterebbe di un'eventualità remota ed è forse per questo che Roberta Pinotti conferma che non è più un tabù parlare di voto anticipato.
Se cade il governo, per Pinotti voto unica soluzione
Era già avvenuto con le dichiarazioni del vice segretario Orlando che aveva evidenziato come, per il governo, si fosse arrivati ad un bivio. "Non ci può essere - ha detto la senatrice - il tabù del voto". Nella mente dell'esponente del Pd non esisterebbe scenario diverso da quello delle urne in caso di caduta del Conte bis. "Si va - ha rassicurato - a votare sicuramente. Non c'è possibilità di fare un'altra maggioranza. Io penso che questo governo debba fare le cose che servono a questo Paese".
Resta, perciò, la porta aperta alla possibilità di continuare a lavorare insieme. "Quando - ha proseguito - si discute si arriva ad un punto che deve essere il successo di tutti. Il Pd non deve cantare e portare la croce contemporaneamente". La Pinotti difende l'identità del Pd: "Non va tirata troppo la corda di un partito che ha la propria storia, il proprio orgoglio, la propria dignità e la propria tenuta nei voti del Paese". Il messaggio che arriva da Roberto Pinotti, perciò, è forte e chiaro: "Se cade questo governo, si va al voto''. Il Pd, dunque, sembra non fare parte di alcun nuovo governo.