C'era grande attesa per conoscere quelli che sarebbero stati i risultati delle elezioni regionali in Umbria. Il voto di una piccola Regione si immaginava potesse diventare un passaggio cruciale per la politica nazionale, considerato che, a due mesi dalla nascita, era il primo banco di prova elettorale per il Governo giallorosso. Il fatto che Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico, tra l'altro uniti da una inconsueta alleanza con candidatura civica in comune, siano stati nettamente sconfitti ha aperto spunti di riflessione. Fanno particolarmente effetto le dichiarazioni rese dal vice segretario de Pd Andrea Orlando che, all'Huffington Post, parla apertamente della possibilità di andare alle Elezioni politiche.

Lo fa in maniera ipotetica e non immediata, ma solo parlarne sicuramente non rasserena l'atmosfera nell'attuale esecutivo.

Di Maio ha parlato di esperimento fallito

L'Umbria, così come la scelta di Pd e M5S di correre insieme, poteva rappresentare un punto di partenza importante per il sodalizio giallorosso. C'è invece la sensazione che, in realtà, le regionali umbre possano essersi trasformate in una frenata brusca e forse definitiva. Lo stesso Di Maio ha sottolineato come si sia trattato di un esperimento fallito. Parole pronunciate attraverso il proprio profilo Facebook, che non contribuiscono a migliorare una situazione con presunte ruggini malcelate tra le parti.

Se le cose però dovessero degenerare, si potrebbe iniziare a ipotizzare la possibilità di andare al voto.

Ed è questo che emerge dalle parole rilasciate da Andrea Orlando del Partito Democratico. La definisce "conseguenza" qualora si dovesse prendere atto del fatto che l'attuale esperienza di maggioranza non fosse in grado di andare avanti. Orlando segnala anche punti concreti sui quali lo scontro potrebbe alimentarsi. Ad esempio cita il fatto che Di Maio ha già chiesto migliorie sulla Legge di Stabilità non con una telefonata al Ministro dell'Economia Gualtieri, ma in diretta tv.

Orlando contro le dichiarazioni politiche a mezzo stampa

A ciò Orlando aggiunge il fatto che Italia Viva preannuncia battaglie sul fronte fiscale a mezzo stampa. "È chiaro - evidenzia - che si persevera in queste pratiche non si darà mai slancio all'esperienza di Governo". "Se - prosegue - si va avanti così, sarà inevitabile che per il Pd si ponga questo tema.

Non è una minaccia, ma siamo davanti a un bivio che non possiamo ignorare". Orlando inoltre rifiuta l'idea che si vada avanti solo per evitare il governo di Salvini, considerato che non si può arginare il populismo ritardandolo. Occorre comunque precisare che un'eventuale caduta del Governo non rappresenterebbe un automatico ritorno alle urne. A Mattarella infatti toccherebbe il compito di valutare la possibilità di costruire nuove maggioranze all'interno dell'attuale Parlamento prima di sciogliere le Camere e dare nuovamente voce al popolo.