Non cessa la protesta in Francia contro le riforme al sistema pensionistico. Ad aumentare la tensione sociale anche delle componenti dei gilet-gialli, il movimento che da un anno a questa parte si è dimostrato come una spina nel fianco per il governo di Macron. In questi giorni, però, sono sindacati e l'opposizione di sinistra che stanno quasi paralizzando il paese con scioperi e proteste.

Tutto questo quando ancora non è stato neanche reso esplicito il programma che contiene le riforme. Del resto quella delle Pensioni è una tematica molto cara ai francesi, una tematica con la quale fecero i conti anche nel 1995, in quel caso il governo dovette mollare.

Tensione costante per il governo di Macron

Quando si tocca il tema delle pensioni i francesi non fanno sconti ai governi. Non ne fecero nel 1995, quando a guidare l'esecutivo c'era Alain Juppé, e non ne stanno facendo oggi, nonostante il premier in carica, Edouard Philippe, non abbia neanche ancora presentato il programma. Nel '95 la mobilitazione durò quasi un mese intero e alla fine il governo dovette cedere.

Oggi le intenzioni dei tre sindacati ferroviari sono quelle di voler tenere salda la mobilitazione e anzi di incrementarla a partire da lunedì. È da giovedì che ormai in Francia si sta scioperando a tutti gli effetti. Oggi i dimostranti, davanti al ministero delle finanze, in un corteo dove erano presenti anche i gilet-gialli, si sono scontrati con le forze dell'ordine e quest'ultimi son dovuti intervenire usando gas lacrimogeni. Il governo di Macron è ormai da un anno che subisce la protesta dei gilet-gialli e adesso, nonostante prometta un dispositivo pensionistico "più equo", deve fare i conti anche con il malcontento delle carceri e degli ospedali.

Il cosiddetto sistema universale

Il piano d'azione che mira ad effettuare le riforme sulle pensioni è detto "sistema universale".

Attualmente a formare il sistema di pensioni francese vi sono 42 regimi. Di questi 42, 10 sono esclusivamente destinati ai lavoratori di SNCF, ovvero, dell'azienda ferroviaria statale. Le riforme previste dovrebbero comportare l'innalzamento dell'età pensionabile per alcune categorie di lavoratori ed anche il taglio di alcune agevolazioni. Dovrebbe anche mutare il sistema attraverso il quale vengono calcolate le pensioni. L'esecutivo auspica di uniformare quei 42 regimi in vigore (dipendenti pubblici, settore privato, speciale, autonomo, complementare e generale). L'obiettivo è quello di sviluppare un sistema che conteggi la pensione basandosi sugli effettivi contributi versati. Quello attuale, invece, li conteggia tenendo conto degli anni in cui sono state versate le somme più alte. Nelle pensioni la Francia ci spende fino al 14% del PIL. Una percentuale che la classifica di 6 punti sopra la media dei paesi dell'OCSE.