A ridosso della protesta francese, organizzata dai sindacati delle aziende ferroviarie contro le probabili riforme del sistema pensionistico volute dal governo, l'11 dicembre scorso anche i grandi sindacati italiani sono scesi in piazza a Roma. Cgl, Cisl e Uil si sono uniti per far sentire il disagio dei lavoratori a governo e multinazionali. Nel mirino, in primis, il gruppo ArcelorMittal, attualmente padrone dell'ex Ilva di Taranto. Dalla manifestazione i Segretari generali sindacali hanno chiesto senso di responsabilità a quelle aziende che aprono e poi chiudono, senza tener conto delle esigenze lavorative delle persone che vi lavorano.

Landini, Furlan e Barbagallo hanno anche imprecato contro chi nel governo continua a chiacchierare, ma senza risolvere la situazione dei lavoratori, sempre meno stabile, anzi mai caduta cosi in basso, secondo quanto dichiarato dal palco dalla Furlan (Segretaria generale Cisl).

Da Taranto a Roma i lavoratori reclamano dignità

La Piazza Santi Apostoli di Roma ieri, 11 dicembre, si è riempita di dimostranti appartenenti ai sindacati Cgil, Cisl e Uil. La manifestazione ha rappresentato la prima delle tre iniziative programmate in occasione della 'settimana di mobilitazione per il lavoro'. A Taranto, intanto, è in corso la protesta del metalmeccanici che è confluita in uno sciopero di 24 ore negli stabilimenti siderurgici del gruppo ArcelorMittal e dell'indotto.

Sono almeno un migliaio gli operai accorsi dalla Puglia nella Capitale per unirsi alla manifestazione.

Nella grande assemblea/manifestazione organizzata dai tre sindacati si è voluto mettere al centro del dibattito le tematiche legate alle aziende in crisi. Si è parlato del forte bisogno di uno sviluppo economico, dei cantieri che attendono di essere sbloccati, dell'emergenza delle infrastrutture e di un piano d'azione che possano seriamente favorire la crescita economica nel mezzogiorno.

Si è ribadito l'importanza del rinnovo dei contratti, sia pubblici che privati, come anche l'importanza del rinnovo delle assunzioni nella Pubblica Amministrazione.

Alcune dichiarazioni di Landini, Furlan e Barbagallo

Alla manifestazione sono intervenuti, come detto, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Landini ha subito attaccato i responsabili del gruppo ArcelorMittal, ricordando loro di aver fatto uno sbaglio a procedere per vie legali, piuttosto che prendersi la responsabilità degli accordi presi e persino firmati (a settembre scorso).

Rivolgendosi a loro, il Segretario generale della Cigl ha detto: "Tornate al tavolo a partire dall'accordo firmato a settembre dall'anno scorso ed agli impegni assunti".

Al 'rimprovero' di Landini si è aggiunta la 'tirata d'orecchie della Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. La Furlan ha infatti avvisato le multinazionali di non poter fare i propri comodi coi lavoratori di questo Paese, che non è come fare shopping e buttare poi via le imprese con i relativi lavoratori. La Furlan non ha dimenticato di elencare i nomi di molte aziende (Ilva, Alitalia, Whirlpool, Mercatone uno) e di ricordare che "gli accordi non sono carta straccia".

Ma le prediche non sono state rivolte solo alle multinazionali, ce ne sono state anche per il governo.

Carmelo Barbagallo, Segretario generale della Uil, dal palco ha infatti posto l'attenzione sul fatto che la situazione dei lavoratori non può dipendere dai continui dibattiti, impregnati di propaganda Politica, che avvengono sia tra le file della stessa maggioranza, che tra maggioranza e opposizione. Barbagallo ha denominato "balletti" queste (finora) inconcludenti manovre della politica. Inoltre, il Segretario ha fatto notare che la situazione è alquanto grave e che certamente non è auspicabile passare un altro Natale in queste condizioni: "La smettessero di litigare nella maggioranza e con l'opposizione. Non possiamo permetterci un altro Natale così"