In un articolo pubblicato su Il Giornale il giornalista Nicola Porro ha parlato della modifica del fondo Salva-Stati. A suo avviso questa misura sarebbe un pericolo per il nostro Paese, e andrebbe a costare molto ai risparmiatori italiani. Il giornalista cita un precedente in merito all'aiuto dato alle banche tedesche, più avvantaggiate a suo dire rispetto a quelle italiane.

Secondo Porro il fondo Salva-Stati potrebbe falcidiare il debito pubblico di un Paese

La modifica del fondo Salva-Stati è al centro dell'attuale dibattito politico. Il centrodestra e parte della stampa hanno affermato più volte la contrarietà a questa misura.

Tra i giornalisti contrari c'è Nicola Porro che, senza mezzi termini, definisce la modifica del fondo Salva-Stati "un grande pasticcio", visto che potrebbe falcidiare automaticamente il debito pubblico di un paese.

Porro ha sottolineato come il ministro Tria fosse riuscito a sventare questo accordo. Visto che la gran parte dei nostri Btp, 400 miliardi di euro, sono nelle casse delle banche, ciò avrebbe comportato, secondo Porro, la morte del nostro sistema finanziario, perché questi miliardi avrebbero potuto essere ridotti a 250 o 300.

Facendo un esempio tra padre e figlio, Porro spiega che è come se il padre non volesse pagare al figlio scapestrato l'assicurazione della macchina, con la differenza che se il figlio dovesse avere un incidente, le conseguenze andrebbero a colpire anche il padre.

Ora, secondo l'opinionista, con l'attuale riforma del fondo i rischi sono più forti perché, se fosse votata così com'è ora, questo meccanismo risulterebbe più costoso per l'Italia. Porro esprime scetticismo sul fatto che il nostro Paese ne abbia veramente bisogno.

Per Porro le norme UE vengono applicate più severamente con le banche italiane

Per riflettere, Porro vuole ricostruire un precedente, quello del bail in, l'accordo che prevedeva che, se una banca "saltava", ci sarebbero state conseguenze anche per quanti avessero rapporti con l'istituto di credito. E la storia finanziaria, secondo Porro, ci ha insegnato che le norme vengono applicate con severità verso l'Italia, mentre verso le banche tedesche queste misure verrebbero applicate con più morbidezza e rilassatezza.

Nel nostro Paese, infatti, nel 2015 non fu possibile salvare alcune banche italiane con il fondo interbancario, visto che era considerato un aiuto di Stato e quindi non venne permesso dall'Europa. E così il prezzo ricadde sui contribuenti e sui risparmiatori italiani. Solo in seguito, vale a dire pochi mesi fa, la Corte di giustizia europea ha ritenuto legittimo questo riconoscimento.

Per quanto riguarda la Germania invece, le banche regionali hanno attinto risorse dai lander, con l'avallo della Commissione UE, come nel caso di Nord Lb. Porro non si capacita di questo aspetto, considerato che l'Italia, pur con un sistema creditizio solido, non viene invece ritenuta affidabile.