Luigi Di Maio conserverà o no la carica di capo politico del M5S? Nelle ultime ore si sono succedute voci ed indiscrezioni circa la sua intenzione di mollare la guida del Movimento a causa del fuoco amico, sparato ogni giorno contro di lui, da diversi esponenti pentastellati. A partecipare al quiz politico sul futuro dell’attuale Ministro degli Esteri ci si sono messi anche il Corriere della Sera e il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio.
Il quotidiano milanese riferisce di uno “sfogo” avuto da Di Maio contro i suoi, durante il quale avrebbe minacciato di dimettersi per mettere i suoi numerosi critici di fronte alle loro responsabilità. La sua intenzione, però, precisa il Corriere, non sarebbe quella di lasciare, ma di dare vita ad un “doppio Movimento”. Più sicuro del fatto suo si dimostra Travaglio il quale, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, conferma quanto rivelato dal suo giornale: “Confermo che ha comunicato l’intenzione di andarsene”.
Lo sfogo di Di Maio secondo il 'Corriere della Sera': ‘Che provino loro a tenere la guida del M5S’
“Ora basta, se vanno avanti così mi dimetto: vediamo cosa sanno fare, che provino loro a tenere la guida del Movimento”. Sono queste le parole testuali messe in bocca a Luigi Di Maio dal Corriere della Sera. Secondo il cronista Emanuele Buzzi, però, quello del capo politico del M5S sarebbe, “più che un progetto reale”, solo uno “sfogo” contro i suoi oppositori interni. La sua vera intenzione, invece, sarebbe quella di “lanciare una nuova struttura”, quella che il Corriere definisce una “gestione più collegiale”. La sua idea sarebbe, infatti, quella di dare vita a un “doppio Movimento, a due livelli: uno governativo e l’altro, di fatto, che gestisca il brand Cinque Stelle”.
Marco Travaglio a Otto e mezzo: ‘Ha comunicato l’intenzione di andarsene intorno al 20-21 gennaio’
“Oggi il tuo giornale rivela in prima pagina che Di Maio è pronto a lasciare la guida del M5S, addirittura forse già prima delle elezioni Regionali - domanda Lilli Gruber a Marco Travaglio durante la puntata di Otto e mezzo di venerdì 10 gennaio - il suo staff ha smentito in modo molto secco e ha detto che, tra l’altro è singolare aprire il giornale con un falso retroscena. Tu confermi?”. La risposta del giornalista è secca, decisa e argomentata. “Si, confermo che le nostre fonti, attinte dal nostro collega Luca De Carolis, con cui Di Maio ha parlato nei giorni scorsi, annunciando l’intenzione di andarsene intorno al 20-21 di gennaio, ci hanno confermato questa circostanza e quindi l’abbiamo scritta - ribadisce il direttore del Fatto - il che naturalmente non vuol dire che noi auspichiamo qualcosa.
Anzi, io personalmente penso che sarebbe un errore. Però capisco anche che un leader così indebolito e attaccato dall’interno, pieno di nemici, che diventa il parafulmine di tutto quello che succede nel Movimento e anche fuori. Che se è troppo filo o anti Salvini non va bene, se è troppo filo o anti Conte non va bene, che ad un certo punto decida di aprire la strada ad una gestione collegiale dove tutti quelli che sono bravi a prendere gli applausi, e un po’ meno a prendere i fischi, si assumano le loro responsabilità. Se questo è il senso, lo capisco. D’altra parte, penso che il M5S in questo momento non abbia un leader capace come Di Maio di tenere insieme tutte le varie anime, soprattutto in presenza di una frana come quella che si sta goccia a goccia verificando ogni giorno in Parlamento. Penso che potrebbe anche cambiare idea - conclude Travaglio - ma penso che la notizia che abbiamo dato, e cioè che ha comunicato l’intenzione di andarsene sia vera”.