Alcuni giorni fa, prima dell'approvazione del Decreto Rilancio, le principali associazioni di categoria (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili e Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap.in prima linea), avevano manifestato ai rappresentanti del Governo lo sdegno verso la condizione di indifferenza dell'esecutivo nei confronti degli Invalidi Civili italiani.

Le proposte fatte alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

L' Anmic aveva inviato le sue richieste direttamente, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, chiedendo urgenti interventi finalizzati a fronteggiare l'emergenza sanitaria e a sostenere le persone con disabilità e le loro famiglie. Le richieste principali dell'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili sono state due. La prima richiesta riguarda l'aumento delle Pensioni di invalidità per invalidi totali totali (100% di invalidità): 516,00 euro mensili per 13 mensilità, ai sensi dell'art. 38, comma 4, legge 28 dicembre 2001, n.

448, per anni tre a partire dal 1° giugno 2020. La seconda richiesta riguarda l'aumento degli assegni per invalidità parziali (dal 75% al 99% di invalidità riconosciuta): 458,00 euro per 13 mensilità come previsto per l'assegno sociale di cui all'art. 3, comma 6, legge n. 335/1995 per tre anni a partire dal 1° giugno 2020. Le associazioni di categoria, si sono fatte portavoce di un malcontento generale che, soprattutto sui social network, ha assunto toni di una vera e propria protesta sociale. Si richiede un riadeguamento della pensione di invalidità civile, ferma da decenni a poco più di 285,00 euro (per soggetti con percentuale di invalidità superiore al 74%).

Invalidi esclusi dal Decreto Rilancio

Nei giorni scorsi le forze politiche di maggioranza hanno più volte lanciato lo slogan "nessuno resterà indietro" e in effetti lo Stato ha pensato proprio a tutti, o quasi. Non ha tenuto conto però, se non marginalmente, degli invalidi civili italiani. Tra le misure a favore degli invalidi civili, introdotte dal nuovo decreto, vi sono il rinnovo dell’aumento dei permessi della Legge 104, il congedo Covid-19 per i lavoratori e l’aumento dei fondi per il "Dopo di Noi" e la "non autosufficienza", ma nulla a riguardo dell'aumento delle pensioni di invalidità civile.

Protesta on-line

Le richieste degli invalidi civili sono chiarissime. Si chiede il rispetto dell'art.

38 comma 1 della Costituzione italiana che così recita: "Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale". Non è difficile immaginare il motivo per cui gli invalidi civili tirino in ballo tale articolo, la somma di 285,00 euro mensili non si rileva idonea a garantire mantenimento ed assistenza sociale.In più si mette in evidenza la disparità di trattamento tra i percettori di invalidità civile e i percettori di Reddito di Cittadinanza, che invece ricevono circa 780,00 euro al mese.