Matteo Renzi dalle colonne di Repubblica propone un patto ai partiti di maggioranza per arrivare al 2023 ed eleggere tutti insieme il presidente della Repubblica. Per il leader di Italia viva, il rischio da evitare è che il centrodestra metta al Colle "uno alla Orban" alludendo al politico ungherese.

Renzi: patto per un presidente con due cardini, europeismo e atlantismo

Per il leader di Italia Viva il capo dello stato deve avere due caratteristiche basilari: l'atlantismo e l'europeismo. Il rischio che si corre, e che ad avviso di Renzi è da evitare, è una interruzione della legislatura attuale con un possibile successo delle forze di centrodestra alle elezioni.

Forze che, in questo caso, poi potrebbero optare per l'elezione al Quirinale di una figura sullo stile del presidente ungherese Orban.

E afferma che, se Matteo Salvini e Giorgia Meloni avranno l'intenzione di votare un presidente con le caratteristiche che lui ritiene basilari, sarebbe una cosa positiva mentre l'altra opzione sarebbe da evitare a tutti i costi. L'ex premier ovviamente non fa nessun nome, visto che lo riterrebbe irrispettoso nei confronti dell'attuale presidente Sergio Mattarella. Per il leader toscano ora è basilare parlare di progetto politico.

Renzi: il governo deve infondere speranza e fiducia agli italiani

Nella cosiddetta fase 3, per Renzi l'esecutivo dovrà fare un grande lavoro per dare fiducia e speranza al Paese.

I soldi per la ripartenza ci sono. Il paese è ripartito ma solo parzialmente. L'ex presidente del Consiglio rimarca che ci sono ancora sfiducia e preoccupazioni che non ci si può permettere. Occorre dire in modo chiaro che, il virus è ancora in circolo ma quella attuale è una situazione completamente diversa da quella del mese di marzo.

Renzi indica anche qualche intervento che dovrebbe essere effettuato in modo prioritario. E indica il turismo come settore chiave. Propone due miliardi per il comparto e la cancellazione per gli albergatori di tutte le tasse relative al 2020. Servono poi più soldi per la scuola.

L'ex premier spiega che la mossa del cavallo, ovvero fare nascere questo governo in reazione a Salvini che chiedeva pieni poteri, gli ha fatto perdere punti nei sondaggi.

Ma rivendica il fatto di come sia stato un bene per il Paese.

Sui rapporti con il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, dice che non sono mai stati così buoni come in questo periodo. Sulle intese per le Regionali afferma il ruolo di Italia viva. Dichiara che se in Liguria il candidato è un giornalista de Il Fatto Quotidiano il suo partito non ci starà. E in Puglia non ha intenzione di sostenere Michele Emiliano da lui definito uno dei peggiori governatori d'Italia.