Un tacito accordo, sancito in un vero e proprio patto, tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Questo è il retroscena di cui parla il giornalista Francesco Verderami sul Corriere della Sera di martedì 16 giugno. Nella ricostruzione dell'editorialista in questa fase, Conte e Renzi, che hanno avuto anche momenti di forte frizione in questi mesi di governo nella stessa maggioranza, avrebbero ora un obiettivo comune: quello di non fare arrivare in porto la riforma elettorale in senso proporzionale che sarebbe negli accordi trovati da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
Verderami: elemento comune è l'ostilità al Germanicum concordato da Di Maio e Zingaretti
Nella ricostruzione dell'editorialista del Corriere della Sera, si sostiene che l'elemento comune che, in questo momento, unirebbe Renzi e Conte è il guardare in modo ostile al Germanicum che è nato da un accordo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Se è vero che quell'accordo è nato quando Renzi era ancora nel Pd, ora, sottolinea Verderami, è chiaro che, per l'ex premier, quel patto andrebbe rivisto perché un sistema proporzionale con una soglia di sbarramento stabilita al 5% lo relegherebbe ai margini.
Renzi invece, per l'analista del Corriere della Sera, avrebbe grande interesse ad un sistema maggioritario che gli darebbe un forte potere nel centrosinistra al momento di negoziare le candidature comuni da opporre al centrodestra.
La scelta degli uomini e delle donne da mettere nei collegi darebbe di nuovo potere a Renzi. Qui, per Verderami, la strada di Renzi incrocerebbe quella di Conte: il premier - sottolinea l'analista - sarebbe ambiguo nel momento di mettere a tacere le voci su una sua futura lista. E, restando a Palazzo Chigi oggi, "potrebbe puntare persino domani al Quirinale".
Per l'editorialista, Pd e M5S avrebbero notato la fine delle ostilità di Italia Viva contro il premier
I piani alti di Movimento 5 Stelle e Partito Democratico avrebbero già compreso che l'aria sarebbe mutata tra il premier e Italia Viva, sottolinea l'analista del Corsera. Verderami cita alcuni episodi come ad esempio l'uscita di Renzi contro il sistema proporzionale e l'accoglienza calorosa che il Presidente del Consiglio avrebbe fatto alla deputata Maria Elena Boschi quando gli ha portato le proposte programmatiche di Italia Viva.
Verderami termina il suo ragionamento sottolineando che il Germanicum non arriverebbe in aula perché potrebbe venire abbattuto da "deputati del partito di Renzi e di Conte", ovvero quei parlamentari desiderosi di trovare spazio nell'eventuale futura lista del premier.