Cosa accadrà con il nuovo Dpcm in vigore dal prossimo 4 dicembre? Per capire ciò che si potrà fare e cosa no, la prima domanda da porsi sarà quella relativa alla zona in cui si vive. Sarà rossa, arancione o gialla? Si, perché l'indirizzo preso prevede il mantenimento dei tre livelli di rischio. La buona notizia è che, però, continuano ad esserci segnali positivi dalla curva, questo in poco tempo potrebbe proiettare il Paese in un dicembre senza zone rosse e magari con tutti i territori in fascia gialla.

Tuttavia, questo non dovrebbe essere sinonimo di maggiore libertà o di un allentamento delle restrizioni, anzi.

C'è, infatti, il grande timore che le feste si trasformino in un autentico effetto boomerang, portando in dote la terza ondata già ad inizio 2021. Si va, perciò, verso misure finalizzate ad assicurare consumi e possibilità di festeggiare in maniera sobria il Natale, ma senza disperdere l'obiettivo primario: contenere il contagio.

E ci saranno norme ad hoc. Primo fra tutto il divieto di spostamento tra regioni, anche ove questo avvenisse tra regioni gialle, per le quali, attualmente, il divieto in merito non esiste. Per le scuole, invece, bisognerà aspettare almeno il 7 gennaio per immaginare un rientro in aula da parte degli studenti, oggi in larga parte impegnati con la didattica a distanza.

Dpcm: spostamenti tra comuni e regioni, c'è un indirizzo chiaro

Risulta ormai assodato che gli spostamenti siano finiti sotto la lente d'ingrandimento. Non si vuole emulare quei grandi flussi di mobilità personale che hanno interessato periodi come il Ferragosto e che potrebbero riguardare anche il Natale. Tuttavia, un potenziale ammorbidimento verso i movimenti interregionali potrebbe esserci con speciali deroghe per chi si muove per motivi di necessità. Un esempio è quello di andare a trovare genitori anziani soli che vivono in altra regione.

Si valuta, inoltre, l'ipotesi che qualora buona parte dell'Italia sia in zona gialla prima delle feste, si potrebbe consentire l'approdo delle persone verso le seconde case con il nuovo Dpcm. Anche ove queste fossero al di fuori del comune o della regione di partenza. Resta comunque da valutare quando la stretta sarà messa in atto.

Se da subito (4 dicembre) o riguarderà un range temporale a cavallo delle festività. Nei giorni scorsi si era ipotizzato dal 23 dicembre al 10 gennaio.

Riaperture bar e ristorazioni, riaperture al centro del dibattito

Da giorni, inoltre, si parla della frenata sugli allentamenti delle restrizioni per le attività di ristorazione. In un primo momento si era ipotizzato che, restando chiuse in zona rossa, avrebbero potuto aprire quantomeno fino alle 18 in area arancione e anche la sera in fascia gialla. Ora si segue un binario diverso. Tutto potrebbe restare come è (solo apertura diurna e in regioni galle), con la differenza che ci sarebbero molte più regioni nel minore livello di rischio e dunque molte più attività potrebbero aprire.

I governatori, però, proveranno a rendere possibile l'apertura serale, alla luce del fatto che nelle altre fasce orarie le attività di ristorazione, con scuole e uffici chiusi, faticano ad avere fatturati rilevanti.

Risulta chiaro, però, che l'apertura sarebbe subordinata a precise regole da seguire, a partire dalla limitazione delle persone ai tavoli (4?).

Coprifuoco resta, possibile anticipo per la Messa di Natale

Occorre ricordare, però, che anche con la serranda abbassata le attività in questione possono operare con l'asporto e la consegna a domicilio. Riapriranno i centri commerciali nel weekend e i negozi potranno restare aperti fino alle 22 per evitare assembramenti ed avere ingressi contingentati per lo shopping natalizio.

Da valutare il destino di quelli che vendono articoli non essenziali e sono in zona rossa. L'auspicio è che, però, non ci siano zone rosse nel periodo pre-natalizio.

Potrebbe anche decadere l'ipotesi di una deroga sul coprifuoco la notte di Natale. Addirittura si sta immaginando di chiedere alle autorità religiose di anticipare la messa natalizia notturna alle ore 22. Resta da capire cosa accadrà per chi, invece, dovesse scegliere di trascorrere il cenone natalizio e di San Silvestro con parenti che non vivono sotto lo stesso tetto. Potrebbe arrivare una speciale deroga, rammentando che ci sarà la forte raccomandazione di non creare gruppi di persone oltre le sei o al massimo otto unità.