C’è un nuovo Dpcm in arrivo e che sarà in vigore a partire dal 16 gennaio, il giorno dopo la scadenza di quello attuale. Dopo i provvedimenti “ponte” che traghetteranno l’Italia dal 7 al 15 con misure ad hoc per evitare che la fine della stretta natalizia regali troppe libertà, sarà il momento di mettere in campo un nuovo testo che potrebbe, invece, far scollinare l’Italia oltre il mese di gennaio e arrivare a febbraio.

La situazione epidemiologica impone prudenza e, al momento, gli scenari più probabili prevedono che si prosegua sulla strada delle “regole rigide” e dei divieti.

Le norme restano essenzialmente fondate su principi ormai ben noti. Fare in modo da limitare allo stretto indispensabile i contatti e ridurre in maniera drastica la mobilità non necessaria. Presto dovrebbero iniziare le interlocuzioni tra i tecnici e la Politica per definire in maniera chiara i contorni del nuovo provvedimento.

Nuovo Dpcm, resta la divisione in zone

A proposito di zone sembra praticamente certo che si continuerà ad operare sulla base della tripartizione cromatica del territorio.

Ogni regione sarà classificata in base al rischio e avrà norme restrittive che saranno conseguenti al quadro della situazione. Si continuerà perciò ad avere zone gialle, arancioni o rosse.

La novità, già applicate per le ordinanze relative all’attribuzione della fascia di rischio a partire dall’11 gennaio, è che saranno inaspriti alcuni parametri di valutazione. Ad esempio basterà che sia ad 1 l'rt (prima era a 1,25) per diventare arancioni e 1,25 per diventare rossi.

Nuove regole: spostamenti tra regioni sempre nel mirino

Ma c’è un altro punto secondo cui il prossimo Dpcm potrebbe dettare misure più stringenti, ossia i divieti di spostamento. L’orientamento è, al momento, quello di vietare i movimenti tra regioni anche quando il punto di partenza e il punto di arrivo fossero in fascia gialla.

Un provvedimento che era stato scelto durante il periodo natalizio e in vigore fino al prossimo 15 gennaio. Occorre precisare che resta in vigore il diritto di rientrare presso la propria abitazione o domicilio abituale, così come lo spostarsi per comprovati motivi di salute, lavoro o necessità.

All’orizzonte, inoltre, non si registrano significativamente aperture rispetto a limitazioni che avevano riguardato alcune attività economiche aperte al pubblico. Anche dove la situazione epidemiologica viene considerata meno rischiosa di altri distretti (quindi in giallo), non sembrano esserci margini affinché si vada oltre le 18 per servizi in loco delle attività di ristorazione. Così come dovrebbe resistere il coprifuoco. Non si potrà, perciò, circolare dalle 22 alle 5, senza avere motivazioni che sono considerate plausibili dai Dpcm.