I leader della maggioranza, Meloni, Salvini, Tajani e Lupi, si sono riuniti domenica 24 novembre per discutere di diverse questioni correnti, tra cui la manovra finanziaria, il dossier politico più atteso dell'anno. Al centro dell'incontro, un "carosello" di temi legati alla Politica economica, fiscalità e finanze pubbliche, con l'obiettivo di definire entrate e uscite dello Stato entro il 31 dicembre, tracciando le principali linee strategiche e gli obbiettivi economici del governo.
Tuttavia, la manovra non è l'unico tema caldo sul tavolo. La maggioranza deve anche affrontare alcune tensioni interne, in particolare tra la Lega e Forza Italia sul taglio del canone Rai.
Il dopo Fitto
"La nomina di Fitto a vicepresidente della Commissione non dovrebbe portare alla nomina di un nuovo ministro" si legge sul Corriere della sera del 24 novembre. La premier Meloni potrebbe decidere di mantenere per sé la delega al PNRR, delegando invece gli Affari Europei a un sottosegretario. In questo modo, si eviterebbe di "perdere tempo" nella ricerca di una nuova figura da trasferire al Dicastero attualmente guidato da Fitto.
La legge sull'Autonomia, la parola alla Corte
La Corte costituzionale ha rilevato l'illegittimità costituzionale di ben sette passaggi della legge sull'autonomia, promossa dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli (Lega). Nello specifico, la Consulta ha accolto parzialmente i ricorsi presentati da Puglia, Toscana, Sardegna e Campania, sottolineando la necessità di evitare il rischio di eccessive disparità tra le Regioni, in linea con il principio di uguaglianza dei diritti dei cittadini.
Il canone Rai e il braccio di ferro tra Lega e Forza Italia
La Lega punta al taglio del canone Rai, ma la proposta ha generato l'ennesimo scontro con Forza Italia.
Per la Lega, la dirigenza Rai dovrebbe concentrarsi sull'ottimizzazione dei costi, destinando maggiori risorse a prodotti capaci di incrementare la competitività del mercato di Viale Mazzini.
Tema che rischia di alimentare nuove tensioni politiche all'interno della maggioranza.
Per dare un'idea del braccio di ferro tra Lega e Forza Italia, basti pensare alle dichiarazioni rilasciate a Un giorno da pecora dal capogruppo di Forza Italia al senato, Maurizio Gasparri: "Il taglio del canone Rai non serve a niente, noi non siamo d’accordo, perché se fai il taglio poi si danno alla Rai 400 milioni che sono dei cittadini, quindi se non è zuppa è pan bagnato", a cui fanno da contraltare le parole di Massimo Garavaglia della Lega, che ha detto che Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno "attaccato con pervicacia la Lombardia sulla sanità".