La città di Roma presenta molte problematiche irrisolte, dalla situazione sui trasporti pubblici alla sporcizia, passando per l'abusivismo, che troviamo per le strade. Tutte caratteristiche che non fanno apparire la Capitale degna di ospitare un grande evento come quello annunciato da Papa Francesco. Il presidente dell'Ada, l'associazione dei direttori degli alberghi, Roberto Necci, si ritiene molto preoccupato e lancia un appello al sindaco di Roma, Ignazio Marino,
Necci è anche il direttore dell'hotel Savoy, a pochi metri dalla centralissima via Veneto, e sulle pagine di 'Repubblica' esprime tutta la sua preoccupazione per la condizione della città che dovrebbe ospitare il Giubileo: «Siamo preoccupati per lo stato in cui versa la città, che viene affiancata sulla stampa internazionale a parole come degrado e a fatti come il caos dello sciopero dei mezzi pubblici».
C'è dunque preoccupazione che una buona fetta di turisti abituali, che di solito ama trascorrere qualche giorno a Roma, possa rinunciare a trascorrere qui qualche giorno di vacanza viste le condizioni della città.
Secondo Necci, infatti, è già possibile vedere gli effetti di questa trascuratezza nei numeri dei soggiorni registrati finora, con un netto calo rispetto ad altre capitali europee del calibro di Londra e Parigi. Gli stranieri che arrivano sperano che l'accoglienza sia degna della città eterna e che si possa vivere un'esperienza da film, ma spesso si scontrano con la dura realtà di bancarelle e ambulanti abusivi, montagne di rifiuti, truffe di tutti i tipi e furti nei loro confronti.
Inoltre anche l'offerta culturale della città è trascurata poiché le continue diminuzioni delle risorse stanziate dal Campidoglio per i settori della Cultura e del Turismo, hanno portato ad un calo delle visite nei musei e nei siti archeologici di cui Roma è piena. Si investe poco sulla ricchezza culturale e storica e la mancanza di politiche di sviluppo di tutto il comparto turistico provoca un mancato introito potenziale di 9,5 miliardi di euro l'anno, oltre alla possibilità di dare lavoro a più di 100.000 persone.