Ad una prima impressione, le tessere comprate al tabaccaio sono esattamente come quelle comprate nelle biglietterie Atac. Stessa bordatura superiorerossa con tanto di scritta "Roma" e "atac" elo stemma della città nel mezzo, stessa scritta centrale "è Roma", stessa immagine nella bordatura inferiore con stilizzati i disegni di tutti i mezzi pubblici di cui si può usufruire - seppure sempre più spesso in condizioni di disagio - con l'abbonamento.

Ciò che rende le due tessere differenti

Solo due piccoli particolari differiscono le due tesserine, e, a quanto pare, l'uno è la diretta conseguenza dell'altro: nelle schede acquistate presso un qualsiasi esercizio commerciale che non sia una biglietteria Atac, infatti, manca la foto con il nominativo del passeggero titolare dell'abbonamento.

Mancando la foto, in caso di furto o di smarrimento della tessera ricaricabile, questa non è in alcun modo sostituibile dalla biglietterie Atac poiché, come confermato da un'impiegata del servizio di trasporti romano, "non risulta il nomedel titolare dell'abbonamento nel loro database".

Nessuna tutela

Nulla da fare anche se si mostra ad una delle biglietterie (come quelle poste all'interno delle stazioni della metropolitana) la ricevuta di pagamento della quota mensile (35 euro) che bisogna versare all'Atac per poter usufruire dei mezzi pubblici. Come ha spiegato la bigliettaia della stazione di Lepanto: "La sostituzione della tessera mensile Atac per furto o smarrimento con successivo accredito della quota mensile è possibile solo per gli utenti che abbiano richiesto la suddetta in una delle biglietterie Atac".

Ha aggiunto che "purtroppo tutti coloro che hanno acquistato (al prezzo di 3 euro) in tabaccheria o in altri punti vendita la loro tessera ricaricabile non sono tutelati in tal senso". E dunque, l'unica opzione che rimane da fare è fare una nuova scheda ripagando l'intero importo del mese.

Questa situazione non è sicuramente gestita bene dall'azienda Atac, la quale dovrebbe in primo luogo avvertire i suoi utenti che le due tessere esistenti per l'accredito dell'abbonamento non godono degli stessi privilegi. In secondo luogo, forse sarebbe opportuna una chiarezza a riguardo anche da parte degli esercizi privati che vendono le schede ricaricabili Atac. Perché chici rimette, come sempre,sono i cittadini.