Vittima di rifiuti, cartacce, liquidi appiccicosicci e selfie-menefreghismo, a Roma, non è solo laFontana di Trevi. Ai climbers si aggiungono i cavalieri , che scelgono di cavalcare 'non la cresta dell'onda' ma i leoni della Fontana di Piazza del Popolo. Terminato il restauro nella metà di gennaio del 2016, costato alla Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali 300.985 euro, i turisti, e in modo particolare i bambini, fanno a gara, e la fila, per salire a cavalcioni nella preziosa creazione ottocentesca opera dell'architetto Giuseppe Valadier (1762-1839).

Un gesto inconsueto che diventa il più naturale per una foto ricordo: pensano di cavalcare senza sella cavalli indomiti, ma cosa significa per Roma concedere tutto ai turisti?

Il rodeo in Piazza del Popolo

L'intervento di restauro della Fontana dei Leoni di Piazza del Popolo costituisce l'ultimo progetto a opera della Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali di 'Concessione di spazi pubblicitari sulle fontane monumentali di Roma'. Società aggiudicatrice la Building Communication, con esecuzione dei lavori da parte della ditta Ara Snc, qualificata negli interventi sulle superfici lapidee. E in questo caso proprio sulle vasche e sul dorso dei 4 leoni, uno per ogni angolo della fontana, soggetti allo sfregamento giornaliero di numerosi turisti che provano a partecipare a un rodeo tutto personale mentre dal basso immortalano questo momento.

Atti che ripetuti per un numero imprecisabile di volte al giorno hanno comportato un'anomala levigatura sui leoni, identificabile nella colorazione giallo-arancio nelle parti di maggiore contatto con vestiario, scarpe, borse, fotocamere (per i più temerari). La frase: 'E tanto se salgo cosa vuoi che sia? Per una volta..... Lo fanno tutti', ecco cosa comporta 'quella volta', ripetuta per decine di volte.

Ai quattro angoli del basamento a gradini, Valadier aveva infatti posto delle vasche rotonde di travertino sopra le quali, su tronchi di piramide a gradini, aveva progettato di collocare i 4 leoni di marmo bianco in stile egizio dalle cui bocche sgorgano dei suggestivi piccoli ventagli d'acqua.

La fila per la foto con i leoni egizi

Durante uno dei nostri consueti giri a Roma, e in modo particolare nella bellissima Piazza, proprio in prossimità dell'obelisco sistino, abbiamo assistito alla creazione di una fila ben ordinata - unico momento in cui si rispettava la coda in religioso silenzio - per salire a cavalcioni dei leoni della fontana di Piazza del Popolo; scalare il loro corpo dapprima facendo uso dei piccoli gradini, aiutarsi con i piedi, rigorosamente con le scarpe, fino a ritrovarsi a cavalcioni sui leoni; sorridere e farsi scattare una foto. C'è anche chi cerca di far salire nello stesso turno tutti e due i suoi bambini - non si sa mai litighino per chi sale per primo - scagliandosi contro la schiena del leone e facendo arrampicare il piccolo, con bottoni di acciaio nel giubbotto e scarpe pesanti invernali.

Ordinario. Siamo rimasti attoniti del fatto che non vi era nessun tipo di vigilanza, nonostante sia risaputo che la Fontana dei Leoni è una delle opere 'più massacrate' dal rodeo tutto romano. Naturalmente ci si mantiene alle orecchie e si stringono bene le scarpe al ventre del leone, quasi come se si dovesse cadere davvero da un momento all'altro come durante un rodeo per la furia del suo cavallo. Abbiamo anche immortalato uno di questi momenti perché ci è sembrato importante documentare quanto si dice e si racconta a dispetto di quanti negano il degrado dei monumenti della Città Eterna: tutti i toreri/e, cow-boy, gauchos protagonisti delle foto sono stati celati da un adesivo bianco. Come già detto per la Fontana di Trevi, anche questa oggetto di intervento della Sovrintendenza capitolina, se le sanzioni ci sono, sarebbe necessario farle rispettare, anche solo per rispetto 'dei leoni egizi', che giornalmente si snaturano per diventareanimali da rodeo.

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FONDAMENTALE IL RISPETTO DEL PATRIMONIO MONUMENTALE

Il rispetto del patrimonio monumentale romano è fondamentale. Noi siamo i primi a doverci prendere cura dell'immenso patrimonio che la storia ci ha lasciato e contemporaneamente dobbiamo pretendere che chi viene a visitare Roma non si senta libero di deturpare le nostre bellezze. Oltre a quest'episodio, abbiamo esempi di altre opere danneggiate, su tutti i danni alla Barcaccia causati dai tifosi del Feyenoord. Episodi come questo non possono essere assolutamente tollerati. Ma per evitarli dobbiamo innanzitutto essere noi a rispettare la nostra città, senza deturparla o sporcarla. Anzi Roma che è già un museo a cielo aperto, deve ulteriormente valorizzare le sue opere d'arte. Un esempio l’asse che parte dal Quirinale e arriva, lungo via XX Settembre, alla breccia di Porta Pia: liberato dai ministeri (Difesa, Finanze, Agricoltura) e da parte degli uffici della Presidenza della Repubblica, può diventare il più grande sistema museale del mondo, che racconti la storia e la cultura italiana attraverso i luoghi simbolici della sua memoria.