Costata 2 milioni e 180 mila euro e 516 giorni di restauro, durante i quali il turisti 'civili' hanno potuto ammirarla solo passando all'interno di un ponte allestito per potersi avvicinare, e riaperta solo pochi mesi è sfondo ambito di selfie per Facebook e Instagram. E non sarebbe certo un male diffondere in tutto il mondo la conoscenza di uno straordinario monumento quale è quello della Fontana di Trevi. Si dice infatti che, se ci si dimentica di lanciare una moneta dando le spalle a Oceano, non si tornerà più a Roma. Non bisogna però prendere troppo sul serio le leggende: essere scaramantici e portare a casa una foto ricordo è comprensibile, senza però scalfirne alcune parti.
È ciò che 'pare' sia accaduto la scorsa settimana, quando due turisti americani, hanno cercato di scalare la Fontana di Trevi. Dal principio era stato segnalato anche da 'Repubblica', ma ad oggi non è più possibile accedere alla notizia. Eppure sono in tanti, anche nel web, a denunciare il degrado dell'importante monumento, vittima però non solo dei climbers. Ma esattamente come si sono svolti i fatti?
Fontana di Trevi 'lesionata', è vero o no?
Il degrado generale dei monumenti della città eterna è stato denunciato più volte dai cittadini e dagli stessi turisti. In base a quanto rinvenuto dal web, segnalato e 'chiacchierato' da alcune persone del posto, nella giornata di venerdì 21 maggio nella scalinata della Fontana di Trevi c'erano numerosi turisti che come 'quelli americani' si scattavano dei selfie.
Questi ultimi però hanno scambiato il monumento per montagna da scalare; alcuni hanno chiesto loro di scendere senza ottenere risultati. A quanto pare, salendo in una delle piccole nicchie - ma non siamo riusciti a capire quale esattamente - si è avuta una piccola lesione, ma non è notizia certa, perché non è semplice identificare la presenza del danno o meno; anche altri quotidiani online hanno riportato la notizia con alcune testimonianze, ma hanno 'ritrattato' o 'modificato alleggerendola' nei particolari.
Ci siamo chiesti il perché. Da turisti possiamo dire che siamo stati a visitare la Fontana di Trevi durante i lavori ma, avendola vista tante volte, non siamo entrati nel passaggio allestito per poterla ammirare da vicino. A conclusione del restauro siamo tornati, ma non abbiamo trovato posto per poterla vedere nella sua interezza: non era possibile sedersi a causa delle troppe persone, il poco spazio libero era imbrattato di gelato, liquidi, bustine; negli ultimi scalini c'erano i turisti più temerari, che si sporgevano.
L'anno scorso ci è capitato di vedere anche qualcuno che ci metteva i piedi dentro. Il servizio di vigilanza non è sufficiente perché collocato nella piazza e non nelle scalinate e ai bordi della vasca. Inutile dire che è questa la parte della Fontana di Trevi maggiormente in pericolo. 'È vero vi è da controllare anche la zona di arrivo al monumento, invasa da bancarelle e borseggiatori, ma anche i lati del monumento non possono essere lasciati alla mercé di tali atti. Sarebbe utile vietare la consumazione di cibi e bevande anche presso la Fontana di Trevi, come era stato richiesto nella Barcaccia'. Si ha paura di una riduzione dei turisti? Non credo sia possibile: anzi, sedersi su una scalinata e osservare Oceano su un cocchio a forma di conchiglia trainato da cavalli marini, guidati da tritoni senza fare lo slalom tra cartacce, liquidi appiccicosi alla fragola o altri rifiuti, sarebbe in realtà molto più piacevole, oltre a ridisegnare l'immagine di uno Stato in cui 'tutto è concesso', anche danneggiare il proprio patrimonio culturale.
Chi non si meraviglia di atti di violenza ai monumenti della propria città fa ritenere sia comportamento 'ordinario' degli italiani: 'se lo permettono significa che lo fanno anche loro', la soluzione sarebbe l'applicazione di sanzioni. Se desiderate ancora seguirci, 'cliccate su 'Segui' in alto a destra: vi regaliamo in allegato alcune immagini della Fontana di Trevi con e senza restauro.
FONDAMENTALE IL RISPETTO DEL PATRIMONIO MONUMENTALE
Il rispetto del patrimonio monumentale romano è fondamentale. Noi siamo i primi a doverci prendere cura dell'immenso patrimonio che la storia ci ha lasciato e contemporaneamente dobbiamo pretendere che chi viene a visitare Roma non si senta libero di deturpare le nostre bellezze. Oltre a quest'episodio a Fontana di Trevi, che non è confermato, abbiamo esempi di altre opere danneggiate, su tutti i danni alla Barcaccia causati dai tifosi del Feyenoord. Episodi come questo non possono essere assolutamente tollerati. Ma per evitarli dobbiamo innanzitutto essere noi a rispettare la nostra città, senza deturparla o sporcarla. Anzi Roma che è già un museo a cielo aperto, deve ulteriormente valorizzare le sue opere d'arte. Un esempio l’asse che parte dal Quirinale e arriva, lungo via XX Settembre, alla breccia di Porta Pia: liberato dai ministeri (Difesa, Finanze, Agricoltura) e da parte degli uffici della Presidenza della Repubblica, può diventare il più grande sistema museale del mondo, che racconti la storia e la cultura italiana attraverso i luoghi simbolici della sua memoria.