Le mille emergenze di Roma Capitale sono state ampiamente analizzate e sviscerate dai dibattiti politici legati alle imminenti elezioni amministrative: dai trasporti ai rifiuti, dagli asili nido agli alloggi popolari e alla sicurezza, tanto per fare degli esempi, ma qualunque sia il problema da affrontare non si può fare a meno di notare che c’è sempre un denominatore comune nel quale, ad un ceto punto della discussione, si finisce per inciampare: la legalità.
Legalità e questione morale: punto di partenza o di arrivo?
Portata prepotentemente alla ribalta dalle indagini del procuratore Giuseppe Pignatone su Mafia Capitale, è risultato evidente, ad esempio, come l’emergenza legalità a Roma abbia investito il problema dei trasporti e dei rifiuti a causa del proliferare di assunzioni clientelari che hanno reso ancor più fallimentari le amministrazioni delle rispettive aziende. Tutto questo mente nei corridoi del Campidoglio si infiltravano i tentacoli delle organizzazioni criminali a pilotare appalti e ogni cosa comportasse la movimentazione di fondi pubblici, compresa l’assistenza ai rifugiati.
Non c’è da meravigliarsi, quindi, se il decadimento urbano della Capitale è andato di pari passo con il suo decadimento morale. Le buche nelle strade sono diventate la perfetta metafora dei buchi nei conti pubblici, scambiandosi il ruolo di causa ed effetto a seconda delle situazioni, come un cane che si morde la coda e fino all’avvitamento di tutto il sistema in un circolo vizioso che ha portato Roma al limite di un punto di non ritorno.
L’anno zero di Roma
Di fronte ad un quadro della situazione sul quale si sono già spesi fiumi d’inchiostro e tornado di parole, l’unica certezza che emerge è che il 2016 dovrà essere per Roma l’anno zero da cui ripartire per una difficile operazione di ripristino della legalità, in primis, che dovrà essere accompagnata dalla risoluzione di tutte le emergenze, provenienti da lontano ma drammaticamente esplose negli ultimi anni.
Il compito che attende la nuova amministrazione capitolina è di quelli da far tremare i polsi, ma potrà avvalersi di un lavoro già in parte avviato dal commissario straordinario Francesco Paolo Tronca che, fin dal suo insediamento, ha dato priorità ai dossier sulla questione morale e sul risanamento dei conti pubblici, a testimonianza della stretta correlazione individuata tra i due argomenti.