Esplode la protesta dei genitori dei bambini della scuola dell’infanzia Montessori. Ad innescare la rabbia delle famiglie è stata l’accensione del Wi-Fi nel plesso, per avviare il progetto della scuola digitale. Il collegamento internet sarà utilizzato per le lavagne multimediali e per altri corsi didattici per catturare l’attenzione degli alunni, una scelta tecnologica che però non ha convinto le famiglie che si sono sentite escluse dal progetto. Le mamme temono gli effetti collaterali dei campi elettromagnetici e lamentano il fatto di non essere state preventivamente interpellate dalla direzione didattica del plesso Giovanni Cena a cui fa capo l'istituto Montessori.
“I nostri figli - tuonano i genitori che annunciano raccolte di firme ed esposti - verrebbero esposti a pericolose radio frequenze. La preside faccia un passo indietro visto che, all’insaputa dei genitori, verrà attivata anche una connessione internet con segnale Wi-Fi, senza aver ricevuto alcuna informazione pediatrica-medico-scientifica sugli eventuali pericoli ai quali verrebbero esposti i nostri bambini: la salute dei nostri figli va tutelata, prima di tutto”.
Le statistiche preoccupano le famiglie degli alunni
Ad allarmare le famiglie sono soprattutto i dati statistici che confermerebbero come l’elettrosmog sia causa di quattro effetti fisiologici primari: la perdita di tenuta della barriera ematoencefalica, l’interferenza con la produzione di melatonina, la destabilizzazione della regolazione delle membrane cellulari e danni genetici.
Senza contare che perfino le onde elettromagnetiche, anche a ridotta intensità, secondo autorevoli studi medici potrebbero interferire con la funzione riproduttiva, compromettendo gravemente il sistema immunitario, endocrino, cardiovascolare e le funzioni neurologiche degli esseri umani.
Tra la casistica segnalata, i genitori dei bimbi della scuola Montessori hanno evidenziato il tragico evento accaduto in una scuola di Como, dotata di area Wi-Fi, dove un ragazzino di 14 anni è stato colto da infarto ed è caduto in coma, nel laboratorio di informatica.
Le mamme annunciano la mobilitazione subito dopo le vacanze natalizie, non vogliono le onde elettromagnetiche a scuola, e c’è già chi minaccia di cambiare istituto al figlio se la preside non spegnerà il Wi-Fi.