La gengiva sana ha un aspetto rosa chiaro, pigmentazione a buccia d’arancia e forte aderenza al dente; non sanguina mai, è soda e si assottiglia verso l’alto senza mai distaccarsi dal bordo dentale, il solco gengivale non supera i tre millimetri.

Che aspetto hanno le gengive malate

In caso di gengivite, il segnale di allarme principale è il sanguinamento. In alcuni casi può non esserci, ma il tessuto è comunque alterato, di colore rosso vivo o tendente al blu, gonfio, liscio e molliccio; la gengiva è staccata dal dente e il solco gengivale profondo e dolorante.

I vari tipi di gengivite e le complicazioni



I tipi di gengivite sono numerosi e l’evolversi della malattia può portare in tre direzioni: la guarigione, la stabilizzazione o l’aggravamento in parodontite. La guarigione è ovviamente la più auspicabile, però vi sono casi in cui la gengivite si cronicizza e diventa stabile, senza mai evolvere in parodontite. Quest’ultimo caso è il più grave perché può portare alla perdita dei denti: ai primi sintomi di gengivite bisogna recarsi subito dal dentista per evitare il peggioramento della patologia. Una gengivite trascurata e non cronicizzata non può che peggiorare, perché la patologia non regredisce spontaneamente. La diretta conseguenza è la parodontite, che degenera quasi sempre nella perdita del dente.

Come prevenire la gengivite



Per mantenere le gengive sane occorre lavarsi regolarmente i denti con uno spazzolino morbido e un dentifricio delicato. Non bisogna insistere troppo con lo spazzolamento per non irritare il tessuto gengivale ed è bene evitare sciacqui troppo frequenti con il collutorio, per non sensibilizzare le mucose orali. Lavarsi i denti e fare gargarismi sì, ma senza esagerare.