Purtroppo l'obesità è una patologia molte frequente sulla popolazione adulta ma da qualche decennio si sta sviluppando una nuova tendenza a ingrassare anche in età pediatrica e infantile. Le ultime ricerche OCSE e OMS ci dicono che in Italia vi è un vero e proprio allarme obesità infantile, in quanto, negli ultimi 10 anni i bambini sovrappeso ed obesi sono aumentati del 35% sul totale, e ad oggi il Ministero della Salute valuta che in un bambino su tre presenta problemi di sovrappeso e un bambino su cinque abbia problemi di obesità infantile.

Purtroppo l'obesità infantile tende a far diventare il bambino un adulto obeso in oltre il 50% dei casi, per non parlare dei rischi cardio-vascolari e metabolici a cui si va incontro.

Da non sottovalutare anche l' aspetto sociale, in quanto, sempre le ricerche dell' OMS ci dicono che un bambino obeso sarà più facilmente preso di mira dai bulli, con il rischio di sviluppare complicanze psicologiche già dall'età infantile. Purtroppo l' allarme obesità interessa anche altri paesi dell' Unione Europea come Regno Unito, Francia e Germania. Ma in Italia si sta facendo qualcosa contro l' obesità infantile? La risposte è sì, in quanto il Ministero della Salute a delineato le linee guida rivolte ad adulti e bambini.

Come combattere l'obesità infantile?

Le mamme italiane possono stare tranquille perché i metodi per combattere l'obesità infantile ci sono e sembrano anche funzionare.

Occorre essere consapevoli di come un semplice campanello d'allarme possa divenire una vera e propria pandemia a livello nazionale.

Secondo le linee guida del progetto, per combattere l' obesità infantile, innanzitutto si deve intervenire a livello nutrizionale, in quanto un bambino diventa obeso quando segue un'alimentazione sbagliata, ma bisogna tener presente che le buone abitudini devono andare anche verso la cura e il rispetto del proprio corpo spingendo il bambino a svolgere una sana attività fisica, che avrà il doppio beneficio di tenerlo in forma e di migliorare i rapporti sociali con gli altri bambini.





Anche per questo sono scese in campo contro l'allarme obesità la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Società di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) che insieme al Ministero della Salute hanno messo in atto il Progetto "MiVoglioBene" . Un progetto unico in Europa che chiarisce quali devono essere le linee guida per combattere l' obesità infantile prima che diventi un problema molto serio.

Vediamo quali sono le linee guida del progetto del Ministero della Salute contro l'obesità infantile;

1. La mamma deve allattare al seno almeno per sei mesi il proprio piccolo e se è possibile fino i dodici mesi.

2. Durante lo svezzamentooccorre mangiare alimenti e bevande complementari al latte materno, ad eccezione dell'acqua, solo dopo i sei mesi compiuti.

3. Bisogna controllare l'apporto di proteine per i primi due anni di vita.

4. Divieto assoluto per i bambini da zero a sei anni di bevande come tè istantaneo, tè deteinato, tisane, succhi di frutta, soft drink, acqua zuccherata.

5. Sospendere l'uso del biberon entro i primi 16-24 mesi del bambino in quanto si mette arischio anche la salute dentale.



6. Sospendere l'uso del passeggino a 3 anni e favorire ed incoraggiare l'abitudine di andare a scuola a piedi.

7. A cominciare dai due anni occorre controllare ad ogni visita dal pediatra la curva del BMI o Indice di Massa Corporea - IMC.

8. Cercare di far gattonare o camminare il bambino il più possibile sin dai primi mesi di vita.

9. Favorire ed incoraggiare i giochi di movimento adatti alle varie età del bambino.

10. Cercare di mettere a tavole le corrette porzioni di cibo in modo da avere una corretta dieta eccessivamente calorica e non aumentare l'apporto proteico.

Come abbiamo visto combatterel'obesità infantile non è difficile, anzi, più facile di quello che si crede e con il progetto il Ministero della Salute si tende a sensibilizzare i genitori consigliandoli sui cibi da utilizzare, sulla dieta da adottare e sullo stile di vita da utilizzare. cercando di stare attenti fin dallo svezzamento del piccolo e di prestare più attenzione all'alimentazione dei propri figli.