Circola in rete un video su Ebola, di dubbia attendibilità, in cui l'autore cerca di dimostrare come il pericoloso virus, colpevole dell'epidemia in Africa, sia un brevetto statunitense registrato nel 2009, n. CA2741523A. Peccato che non esiste nessun brevetto e che il virus in oggetto non sia lo stesso che sta dilagando in Africa. Analizziamo i fatti più in profondità. La tesi, già di per sè poco credibile, è stata ampiamente smontata dallo staff del sito Bufale.net e di Butac.it, dal personale di Medici Senza Frontiere, in diverse video interviste e altri operatori del settore.
Nel video in causa si parla dunque del "brevetto" n. CA2741523A1, documento reperibile on line da chiunque nell'area Google brevetti. Ad una verifica notiamo subito che non stiamo parlando di un brevetto, ma di una richiesta di brevetto, presa in carico il 21 luglio 2014 ed attualmente sotto esame.
I ricercatori statunitensi Jonathan S. Tower, Stuart T. Nochol, James A. Comer, Thomas G. Ksiazek, Pierre E. Rollin, sostengono di aver isolato il virus Bundibugyo e ne richiedono il brevetto: "The invention provides the isolated human Ebola (hEbola) viruses denoted as Bundibugyo (EboBun) deposited with the Centers for Disease Control and Prevention".
I ricercatori stanno quindi chiedendo un riconoscimento per aver isolato uno dei ceppi del virus ebola, che vi ricordiamo in tutto sono cinque:
- Bundibugyo ebolavirus (Bdbv)
- Zaire ebolavirus (Ebov)
- Reston ebolavirus (Restv)
- Sudan ebolavirus (Sudv)
- Taї Forest ebolavirus (Tafv)
Quindi, non un brevetto sul virus ebola, ma una richiesta di brevetto, sotto esame, su uno dei cinque ceppi virali attualmente conosciuti ed identificati.
Inoltre, il ceppo in oggetto, non è quello colpevole dell'epidemia che sta dilagando nell'Africa Occidentale. Il virus che spaventa oggi il mondo è lo Zaire ebolavirus, registrato nel 2009 nell'Ex Zaire, da cui prende il nome, attuale Repubblica Democratica del Congo. Alla luce di questi dati, è facile intuire che gli Stati Uniti, non hanno un interesse economico a diffondere il virus, perchè non vantano particolari diritti su di esso.