Sembra che la soluzione al problema legale che in Italia impedisce applicazioni, nel campo della ristorazione, dell’entomofagia, la pratica di mangiare insetti, cominci ad intravedere la luce.

Contestualmente alla presentazione presso Expo Milano 2015 del “Libro bianco sugli insetti commestibili”, realizzato da Società Umanitaria in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza e le Università di Milano e dell’Insubria, è arrivato l’annuncio che a settembre di quest’anno ci dovrebbero essere notizie.

A dirlo è Antonia Ricci, dell’istituto zooprofilattico delle Venezie. Lo riporta l’Ansa: “A settembre l'Efsa, l'Autorità Ue per la sicurezza alimentare, pubblicherà il suo parere in merito”. E Ricci aggiunge: “Solo allora arriveranno le basi scientifiche su cui realizzare norme in questo ambito”.

 

Entonote: 'Il pubblico è interessato'

 

Una normativa circa l’allevamento di insetti a scopo alimentare umano è il primo, indispensabile passo per sperare che l’entomofagia possa muovere i propri primi, veri passi nel nostro Paese. “In Italia, per fortuna aggiungerei, le norme sui controlli igienici, di qualità e tracciabilità della filiera produttiva sono molto rigide.

Riguardo agli insetti non esiste una legislazione, quindi ad oggi è di fatto impossibile allevarli a scopo alimentare, o anche solo servirli”. A spiegarcelo è Giulia Tacchini, designer e fondatrice, insieme alla biologa e divulgatrice Giulia Maffei, del duo Entonote, una realtà culturale che si occupa di far conoscere e spiegare l’entomofagia nel nostro Paese tramite eventi e workshop. “Proprio per una mancanza di leggi in merito, ad oggi in Italia è impossibile servire del cibo a base di insetti, anche nel corso delle dimostrazioni.” Ma l’interesse esiste ?  “Ai nostri eventi ce lo chiedono in molti; possono toccare, annusare… ma non mangiare”.

 

Barriere legislative e culturali che scricchiolano

 

Una normativa al riguardo esiste in Olanda e in Belgio, dove gli insetti sono venduti nei supermercati come hamburger, polpette o tal quali: “in effetti, forme come quella della farina o dell’hamburger aiutano ad avvicinarsi agli insetti” continua la fondatrice di Entonote. E ribadisce le loro potenzialità ecologiche e nutritive: “gli insetti non solo sono molto più efficienti dei mammiferi nel convertire in biomassa gli alimenti assunti, quindi meno costosi in termini di risorse necessarie ad ottenere le stesse quantità di carne, ma anche molto migliori in termini nutrizionali: hanno moltissime proteine, vitamine, sali minerali e niente colesterolo.

Per ottenere dei cereali o dei biscotti addizionati di calcio ad esempio, si potrebbe aggiungere della farina naturale di grilli, senza ricorrere ad additivi artificiali.”

La barriera legislativa potrebbe iniziare a cedere, dunque. Vedremo se quella culturale farà lo stesso, magari con l’aiuto di realtà come Entonote.