Sgranocchiare delle cavallette fritte, passare poi ad un bell’hamburger di verdure e farina di larve per finire con un dolce, scegliendo fra lecca-lecca con grillo essiccato o biscotti con farina di grillo: sembra un menu da incubo per una cena di Halloween, ma l’entomofagia, cioè la pratica di nutrirsi di insetti, merita una considerazione diversa. E‘ la FAO stessa, l’Organizzazione per il Cibo e l’Agricoltura delle Nazioni Unite, a raccomandarlo. In un lungo documento di due anni fa, frutto della collaborazione fra il prestigioso istituto internazionale e l’Università di Wageningen (Olanda), si legge come l’entomofagia potrebbe rappresentare una importante risorsa per un pianeta che nel 2050 dovrà preoccuparsi di sfamare circa 9 miliardi di esseri umani.

I dati sono impressionanti: non solo l’allevamento di insetti a scopo alimentare avrebbe un impatto enormemente inferiore sull’ambiente in termini di consumo delle risorse, ma la qualità della carne di insetto è generalmente molto alta. A pagina 69 del documento della FAO si può leggere un confronto fra i valori nutrizionali della carne di alcune specie di insetti e quella di manzo che non lascia spazio a dubbi: la quantità di proteine negli insetti è paragonabile a quella del bestiame, sino ad arrivare a valori di oltre una volta e mezza rispetto ai mammiferi nel caso della cavalletta messicana Sphenarium purpurascens.

Hamburger e polpette di insetti in Olanda ed in Belgio

I dati “duri” insomma sembrano essere concordi ed incoraggianti per l’entomofagia.

Gli ostacoli che questa incontra nell’affermarsi in Europa e nel nostro Paese sono invece di tipo culturale e legislativo: nonostante l’alimentazione a base di insetti sia presente in molte culture del mondo, larve e cavallette sono considerate, nel migliore dei casi, curiose specialità esotiche e portate semplicemente disgustose nel peggiore.

A livello legislativo, poi, spesso è totalmente assente una normativa che prenda in considerazione il consumo di insetti per uso umano. Ma su questi fronti, sembra che qualcosa cominci a muoversi: in Olanda, dove la legge lo permette, sono già disponibili nei supermercati vari cibi a base di insetti come la linea “Insecta” di Damhert, mentre in Belgio è possibile trovare polpette, hamburger e larve grigliate (consigliate per gli aperitivi) a marchio Conbuggie.

Qualche segnale anche dall’Italia

In Italia non esiste una normativa al riguardo, così vendere o servire insetti è di fatto illegale. Ma proprio ieri nella cornice di Expo è stato presentato il “Libro bianco degli insetti commestibili”, frutto del progetto Edible Insects della Società Umanitaria. Il libro nasce da uno studio coordinato da un pool di esperti, nel quale è stato coinvolto anche il funzionario FAO Paul Vantomme, che mira a ribadire l’allevamento ed il consumo di insetti come opportunità per l’uomo e per il pianeta e a sollecitare una presa di posizione da parte dei vari governi in tempi brevi.

Gli insetti, dunque, da flagello da tenere alla larga da derrate alimentari e serate estive, promettono di diventare una preziosa risorsa per l’alimentazione della nostra specie, creando nel contempo delle opportunità di lavoro. Per permettere loro di tener fede a questa promessa, però, le nostre regole dovranno cambiare.