Il vaccino contro morbillo, parotite ("orecchioni") e rosolia (conosciuto come trivalente MPR) e i vaccini contenenti thimerosal, un composto del mercurio che serve a conservare il vaccino, non producono danni al cervello né inducono deficit delle competenze e dei comportamenti sociali, tipici dell'autismo. Lo afferma un vasto e rigoroso studio condotto su scimmie del genere Macacus rhesus da un gruppo di neuroscienziati dell'Università del Texas, negli USA, e pubblicato di recente sulla prestigiosa rivista scientifica americana PNAS.

Vaccini, autismo e false credenze

Nel 1998 il medico inglese Andrew Wakefield pubblicò uno studio sulla autorevole rivista medica Lancet in cui suggerì un'associazione tra alcune patologie intestinali, il vaccino trivalente MPR e l'autismo. Lo studio di Wakefield venne condotto su 12 bambini, ricoverati in reparti di gastroenterologia, 9 dei quali presentavano comportamenti autistici riconducibili, secondo i genitori, alla vaccinazione trivalente MPR. In seguito, lo studio fu ritenuto inaffidabile e scorretto dalla stessa rivista medica che fu costretta a ritrattarlo ufficialmente perché privo di validità scientifica.

Inoltre, il dottor Wakefield fu reputato irresponsabile e disonesto dal Comitato medico generale britannico (General Medical Council) e fu espulso dal Royal College of Physicians (l'ordine dei medici britannico) e non poté più esercitare la professione medica.

Infine, diversi studi successivi, tra cui uno pubblicato quest'anno e condotto su ben 95000 bambini, hanno confutato i risultati dello studio di Wakefield, portando a escludere qualsiasi relazione tra vaccino MPR e autismo. Tuttavia, la notizia della relazione tra vaccino MPR e autismo, sebbene priva di fondamenti scientifici, aveva già sortito i suoi effetti sull'opinione pubblica causando una riduzione del numero di vaccinazioni nei nuovi nati che ancora persiste e un incremento delle complicanze delle tre malattie, come le gravissime e invalidanti encefaliti virali. 

I risultati del nuovo studio sulle scimmie

Al fine di verificare sperimentalmente gli eventuali effetti dei vaccini sul sistema nervoso, i ricercatori statunitensi hanno analizzato il tessuto nervoso di tre aree cerebrali in ben 79 scimmie in età infantile dopo la somministrazione di vaccini addizionati con thimerosal, di vaccini trivalenti MPR e di entrambi.

Le vaccinazioni sono state effettuate secondo i protocolli pediatrici più diffusi. "In nessuna delle aree cerebrali analizzate" afferma Dwight C. German, coordinatore dello studio "ovvero il cervelletto, l'ippocampo e l'amigdala (strutture conosciute per essere le più colpite nel cervello delle persone affette da disturbi autistici) abbiamo riscontrato anomalie anatomiche nelle scimmie trattate con i vaccini. Inoltre, l'analisi del comportamento sociale non ha rilevato differenze significative nei comportamenti negativi tra gli animali vaccinati e gli animali del gruppo di controllo. Nel complesso tutti gli animali hanno sviluppato un repertorio di competenze sociali adeguate all'età".

Le implicazioni dello studio

È recente la notizia diramata dall'Istituto Superiore di Sanità dell'allarmante calo della percentuale di bambini vaccinati in Italia. Su tale calo non solo ha inciso la decaduta obbligatorietà per la maggior parte delle vaccinazioni, ma anche la diffusione tra i genitori dell'idea che l'autismo possa essere causato da alcune vaccinazioni, prima fra tutte la MPR, e alcuni additivi come il thimerosal. Lo studio pubblicato dai ricercatori dell'Università del Texas conferma su base sperimentale, e non soltanto osservazionale ed epidemiologica, e in animali molto simili all'essere umano l'assoluta inconsistenza della relazione tra vaccinazioni e autismo.